Tony Blair promuove l\ID digitale Tony Blair promuove l'ID digitale come "essenziale" per le infrastrutture moderne:
Intervento alla conferenza sul futuro della Gran Bretagna, “Future of Britain Conference 2024: Governare nell'era dell'intelligenza artificiale", al "Tony Blair Institute for Global Change (TBI)", l'ex primo ministro #britannico, ora sostenitore della #tecnocrazia #globalista, Tony #blair, ha continuato il suo impegno pluriennale per l'adozione dell' #identità #digitale.

"Un'analisi sull'ID digitale, che è una parte essenziale di una moderna infrastruttura digitale, potrebbe produrre benefici non solo per la facilità di interazione con il #governo, ma anche per le finanze pubbliche", ha affermato Blair. "Tuttavia, bisogna dire che abbiamo ancora un piccolo lavoro di persuasione da fare qui", ha aggiunto.

Da anni Blair promuove il #programma dell'identità digitale per una serie di ragioni diverse, dai passaporti vaccinali al #monitoraggio degli status di rifugiati. Intervenendo all'esercitazione di addestramento alla sicurezza informatica Cyber ​​Polygon 2020, sostenuta dal WEF e basata in Russia, Blair ha affermato con sicurezza che i governi si stanno muovendo "assolutamente e inevitabilmente" nella direzione dell'adozione dell'identità digitale.

Nel suo intervento al Cyber ​​Polygon 2020, Blair non ha spiegato perché avere un'identità digitale fosse effettivamente necessario per prevenire una #pandemia informatica, ma piuttosto che le identità digitali sarebbero state una parte inevitabile dell'ecosistema digitale e sarebbero state fondamentali per la #gestione delle cartelle cliniche, dei dati sulle transazioni e dello status di #immigrazione.

Un portavoce del TBI ha detto a Politico EU che l'organizzazione non stava sostenendo l'obbligo di carte d'identità digitali, affermando: "Tutti amano parlare di carte d'identità o di documenti d'identità governativi. In realtà non è questa la nostra proposta", aggiungendo che la visione del TBI è che le persone abbiano "la possibilità di connettere (i loro) #dati nel settore pubblico".

Il rapporto “The Economic Case for a UK Digital ID” sostiene che l’ #id digitale può essere utilizzato per qualsiasi cosa, dall’integrazione di “cartelle cliniche personali e dati personali” alla semplificazione della tassazione e dei pagamenti previdenziali, nonché per la gestione di rifugiati e richiedenti asilo.

Secondo il rapporto, il costo totale di un lancio di un'identità digitale nel Regno Unito ammonterebbe al massimo a 1,4 miliardi di sterline (1,8 miliardi di dollari) e un programma di identità digitale potrebbe essere sviluppato e implementato "nel corso di una singola legislatura (cinque anni)".

I cittadini manterrebbero il #controllo su come desiderano che siano collegati i loro dati provenienti da diversi database tramite un portale/app utente, controllando al contempo come vengono utilizzati gli attributi della loro identità digitale tramite un portafoglio digitale (modello decentralizzato).

L'identità digitale è una delle tre componenti principali della cosiddetta Infrastruttura Pubblica Digitale (DPI), che comprende anche massicci scambi di dati e un rapido sistema di pagamenti digitali che può includere l'uso di una #valuta Digitale della Banca Centrale (CBDC).
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