Si sta lentamente capendo cosa significhi il “Green Deal”: anche il settore edile sta già lanciando l’allarme!
Il settore delle costruzioni sta lentamente diventando consapevole di ciò che può fare il cosiddetto #green_deal dell’UE. Ad aprile l’UE ha approvato nuovi requisiti per l’efficienza energetica degli #edifici. Ciò potrebbe portare ad espropri nei prossimi anni. In futuro un “edificio a #emissioni #zero” sarà lo “standard” per i nuovi edifici: dal 2030 i nuovi edifici non dovrebbero più emettere alcuna emissione. Impossibile da attuare, dicono il settore #edile.
Ma l’UE è disposta a restare fedele al piano per la cosiddetta “neutralità climatica”. I nuovi edifici possono essere riscaldati solo con sistemi senza #co2, e probabilmente anche l’aria condizionata dovrebbe essere eliminata. Inoltre è necessario un “metodo di costruzione completamente nuovo”, afferma l’Associazione dell’industria edile tedesca: “Niente più grandi facciate in vetro, facciate #verdi”.
Se i requisiti dell' #ue venissero rispettati con precisione - e il Ministero Verde dell'Economia lo intende fare - i costi di costruzione (e quindi anche quelli abitativi) aumenterebbero enormemente. Il capo dell'associazione ritiene addirittura che “l'attività edilizia si fermerebbe”.
La legislazione specifica è lasciata agli Stati membri; solo l’obiettivo è fissato a livello comunitario. Una procedura comune dell’Ue che dimostra ancora una volta quanta sovranità statale resta. La stessa UE la mette così:
“Ogni Stato membro fisserà il proprio percorso obiettivo nazionale per ridurre il #consumo medio di #energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, devono ristrutturare il 16% degli edifici con la peggiore prestazione energetica complessiva entro il 2030 e il 26% degli edifici con la peggiore prestazione energetica complessiva entro il 2033. Gli Stati membri avranno la possibilità di esentare da tali obblighi alcune categorie di edifici residenziali e non residenziali, compresi gli edifici storici o le #case per vacanze."
Nel 2030 la legge potrebbe diventare davvero scomoda per i proprietari di case – e non solo per i costruttori di case. L’UE e i fact-checker assicurano che non sono previste espropri o qualcosa di simile. Ma la realtà si sta già delineando: molti appartamenti non possono più essere affittati perché (presumibilmente) sono troppo inefficienti dal punto di vista climatico. Questa esigenza mette ancora più pressione sul #mercato #immobiliare parigino. Gli affitti sono difficilmente più accessibili. Mancano ancora alcuni anni al 2030.
https://tkp.at/2024/07/18/eu-c....o2-vorgabe-neubau-ba