“In un mondo in continuo cambiamento e incomprensibile, le masse avevano raggiunto il punto in cui avrebbero creduto a tutto e a niente, avrebbero pensato che tutto fosse possibile e che niente fosse vero…

I leader totalitari delle masse basavano la loro propaganda sul corretto presupposto psicologico che, in tali condizioni, si poteva far credere alle persone le affermazioni più fantastiche un giorno, e confidare che se il giorno dopo avessero ricevuto una prova inconfutabile della loro falsità, si sarebbero rifugiati nel cinismo;

invece di abbandonare i leader che avevano mentito loro, avrebbero protestato dicendo di aver sempre saputo che l'affermazione era una bugia e avrebbero ammirato i leader per la loro superiore intelligenza tattica.”

- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo -