La #geoingegneria solare con materiali “solidi” potrebbe #danneggiare lo strato di #ozono:
Una nuova #ricerca rileva le maggiori incertezze nell’uso di particelle solide nelle #immissioni di #aerosol stratosferico. Studi recenti hanno dimostrato che l’uso di #materiali solidi come l’allumina, la calcite o persino le particelle di diamante potrebbe raffreddare più efficacemente il #clima, riducendo al contempo questi effetti collaterali. Tuttavia, la comprensione di come l’iniezione di materiali solidi influisca sullo strato di ozono #stratosferico è limitata. Le conoscenze attuali si basano su pochi dati #sperimentali, vecchi di decenni, sulle #particelle di allumina emesse nella stratosfera attraverso gli scarichi dei razzi spaziali a combustibile solido.

In una nuova ricerca, un team di scienziati #atmosferici ha dimostrato che le condizioni stratosferiche risultanti dai pennacchi di scarico degli space shuttle non sono paragonabili agli scenari di iniezione di allumina per intervenire sul clima. I ricercatori hanno scoperto che, sebbene l’iniezione di allumina possa avere un vantaggio rispetto all’anidride solforosa in termini di riduzione del #riscaldamento stratosferico locale, ci sono “incertezze significative” nella stima dell’impatto di tali iniezioni sullo strato di ozono.

Gli scenari testati inietterebbero nella stratosfera circa 5 megatoni di particelle di allumina all’anno, che compenserebbero circa un quarto dell’attuale forzante radiativo causato dalle emissioni antropogeniche di gas serra. I ricercatori stimano che la perdita di ozono media globale derivante da questi scenari potrebbe variare da un valore trascurabile a un massimo del 9%, pari a circa il doppio del picco storico di perdita di ozono causato dai clorofluorocarburi negli anni Novanta.

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