Gli indicatori di direzione sono chiamati anche "frecce" perché i primi che furono montati, agli inizi degli anni '20, erano delle sagome a forma di freccia lunghi circa 20 cm, posti ai lati dei veicoli. Per indicare l'intenzione di svoltare, la freccia veniva sporta dalla fiancata azionando un interruttore, per lo più tramite un elettromagnete. Nel corso degli anni divennero luminosi, costituiti da un contorno metallico con lati in plastica arancione e una lampadina posta all'interno.

Gli indicatori di direzione elettrici furono introdotti per la prima volta dal produttore americano Buick nel 1938 e la Buick Special fu la prima auto nella storia ad avere indicatori di direzione, ma dovevano essere accesi e spenti ​​manualmente perchè quelli automatici sono arrivati solo due anni dopo.

L'obbligo di installarli è avvenuto in tempi diversi, a seconda dei veicoli, gli ultimi che avevano l'obbligo di installazione erano veicoli a due o tre ruote a partire dal 1° novembre 1995.

Pare che le "frecce" (e anche gli stop) ha inventato Florence Lawrence, un’attrice di Hollywood, che però non li brevettò mai. Lei comprò un'auto già nel 1913, ma guidandola si accorse che mancavano alcune cose fondamentali, come un dispositivo che potesse mostrare chiaramente a chi veniva da dietro in quale direzione si volesse svoltare. E non solo, si rese conto di quanto fosse pericoloso non poter segnalare il veicolo fermo o una frenata improvvisa.

Così progettò le prime "frecce" ovvero un “braccio automatico per la segnalazione” che si azionava attraverso una leva posta dietro al volante. Attraverso un braccio, che si sollevava lateralmente rispetto alla vettura, indicava l’intenzione del guidatore di svoltare a destra o a sinistra. Lo "stop", ideato da lei, era un simbolo di un veicolo fermo situato nella parte posteriore del veicolo che che appariva premendo il freno.