Sono quasi sicura che, visto il titolo, avete pensato ad un libro pieno di azione e di immancabili misteri, come avevo pensato io quando lo prendevo per leggere, ma invece è un libro, più o meno, documentario che cerca di spiegare "il vero mistero" delle Cattedrali stesse, cioè in quale modo sono fate, cosa potrebbe essere importante per un maestro nella fase di costruzione e alla fine quale potrebbe essere il loro vero messaggio che i nostri antenati volevano lasciarci. Anche se non è un libro di certe aspetative, vi assicuro che leggendolo, potrete godervi un'avventura diversa del solito, con le parole scorrevoli e magiche vi ritroverete trasportati indietro nel tempo assaporando i profumi e valori dimenticati del passato.
"Le cattedrali medievali sparse per l'Europa sono uno dei tesori più preziosi che i nostri antenati ci abbiano lasciato in eredità. Anche l'osservatore meno attento prova un'intensa emozione quando si trova di fronte a una di esse. Facciate, campanili, sculture, capitelli, vetrate, chiostri testimoniano di un'epoca nella quale l'uomo raggiunse uno dei punti più alti della sua parabola. Della loro costruzione conosciamo in genere molti dettagli, e così delle successive vicende di cui sono state protagoniste. Eppure, conosciamo poco il loro significato più autentico".
Vi siete mai accorti che le pietre di cui sono fatte le Cattedrali ci davvero "parlano", e non poco. Ci raccontano di un passato ricco di cultura, dei suoi costruttori che, secondo me, erano veri artisti e di una sapienza antica espressa in simboli capaci di attraversare secoli, ci parlano di alchimia, l'astronomia e di un’armonia basata sulla geometria sacra "con l'inserimento dell'numero d'oro, una proporzione perfetta tra pesi e spinte".
"Le Cattedrali gotiche sono come grandi "Libri di pietra", sui quali i loro costruttori avrebbero celato, sotto i vari simboli presenti, tutta la "Grande Opera Alchemica", conoscenze dell'astronomia per creare in Terra un'immagine di ciò che sta in Cielo interlacciato con una geometria e i numeri sacri che insieme rappresentano le conoscenze protette dall’assoluta segretezza cui si sentivano vincolati i suoi associati. Questa ipotesi comporta la possibilità di dare alle cattedrali una duplice lettura: una "letterale" alla quale si sarebbero fermati i fedeli comuni, i committenti civili e l’autorità stessa della Chiesa(con le solite eccezioni);l’altra criptica e riservata a pochi iniziati".
Allora, chi erano questi costruttori del Medioevo? Le persone con la grande conoscenza di architettura, matematica e alchimia (tutte insieme) o le persone analfabete, come vengono spesso additate? Da dove viene la loro conoscenza e come diavolo hanno fatto costruire questi colossi senza i mezzi moderni??? In questo libro troverete molte risposte ed anche tante spiegazioni delle usanze di un Medioevo dimenticato. Mi è piaciuto molto questo libro perche mi piace la storia, mi piace leggere le spiegazioni di tutti misteri (odierni e passati) e poi, adesso quando mi trovo davanti una Cattedrale, so dove rivolgere lo sguardo e, più o meno, dove cercare i punti nascosti. Nel libro troverete anche tanta saggezza medievale e le lore usanze, la quale lo scrittore ci fa spiegare in un modo straordinario che mi è piaciuto moltissimo. Buona lettura
Citazioni dal libro (una scelta davvero difficile):
"Strumenti: ecco che cosa ci offrono le cattedrali e i loro capitelli simbolici; strumenti per ricreare un'arte di vivere che non sia pallida imitazione, strumenti per sbozzare la pietra grezza e trasformarla, con scienza e sapienza, in pietra che parla, in pietra che, un giorno, fiorirà fino a diventare cattedrale."
"Il mondo è ciò che siamo in grado di esprimere. Intenso se lo è l'esperienza che desideriamo compiere."
E poi vi voglio scrivere anche una bellissima citazione dal libro "Il mistero del Sacro Graal" di Graham Hancock. Lui si riferisce alla Cattedrale di Chartres, ma lo stesso vale per tutte:
"Questa insistenza su proporzione, equilibrio e armonia architettonica era la chiave della particolare magia dell'architettura gotica e, quando cominciai a conoscere meglio il pensiero di San Bernardo, mi accorsi che era proprio in questo senso che la sua influenza sul disegno di Chartres e di altre cattedrali era stato più profondo. In questi grandi edifici l'introduzione di molte innovazioni tecniche di rilievo, come volte a nervature, archi ad ogiva e alti contrafforti, avevano consentito ai costruttori di utilizzare la perfezione geometrica per dare espressione alla complessità delle idee religiose. Sembrava anzi, in un certo senso, che architettura e fede si fossero fuse nel gotico del XII secolo per formare una nuova sintesi. E San Bernardo stesso aveva indicato questa sintesi quando, alla domanda retorica:"Che cos'é Dio?", aveva risposto con queste sorprendenti parole: "E' lunghezza, ampiezza, altezza e profondità."