Alcuni mesi fa, durante gli scavi sul Fürstenberg, a sud di Xanten, nella regione dello storico accampamento romano gli archeologi dell'Ufficio LVR per la Conservazione dei Monumenti Archeologici della Renania (ABR) hanno scoperto le rovine di un palazzo romano di circa 2.000 anni fa. L'imponente edificio, le cui dimensioni sono stimate in 100 x 100 metri, è stato ritrovato grazie ad indagini sul terreno assistite dal georadar. Secondo gli scopritori il palazzo potrebbe essere stato la residenza di un alto funzionario romano.
Questa scoperta supporta la teoria secondo cui l'insediamento, che si trovava fuori dalle mura della Vetera castra, un accampamento legionario che poteva ospitare fino a 10.000 soldati, era in realtà più grande e più urbano di quanto si pensasse in precedenza. Per verificare i risultati e preservare l'antica sostanza, gli archeologi della sezione Xanten della LVR-ABR hanno ora effettuato uno scavo lì con un intervento minimo sul terreno.
I risultati dello scavo hanno confermato ciò che suggerivano le misurazioni geofisiche nell’area esposta del sobborgo meridionale del campo: due edifici sorprendentemente grandi, ciascuno di almeno 60 x 20 m di dimensione.
Lo scavo ha fornito anche ulteriori informazioni: mentre un edificio apparentemente era costituito da un edificio a graticcio con tetto di tegole e crollò in un incendio catastrofico, il secondo edificio era in pietra e probabilmente veniva ancora utilizzato come cava per edifici più recenti in epoca romana. Tuttavia, i resti superstiti delle fondamenta rivelano che nel I secolo d.C. si trattava di uno dei più grandi stabilimenti balneari sul fiume Reno. Cauti indizi sull'esistenza dei bagni termali sono stati forniti anche da reperti superficiali più antichi provenienti dai resti di vetrate romane, divenute di moda nei lussuosi complessi termali di Roma sotto l'imperatore Nerone (54 - 69 d.C.). La distruzione del campo e dell'insediamento civile sul Fürstenberg già nel 70 d.C. dimostra con quanta rapidità le più moderne tecnologie della capitale siano state implementate anche al confine settentrionale romano del Reno.
Le prime misurazioni dimostrarono che l'insediamento civile potrebbe addirittura essere la cittadina di campagna descritta dallo storico romano Tacito (intorno al 58 - intorno al 120 d.C.), costruita non lontano dall'accampamento legionario dell'Istituto Archeologico che nessuno si aspettava. Secondo Tacito, gli stessi romani avevano deliberatamente distrutto il paese di campagna in questione affinché il nemico non potesse utilizzarlo. Potrebbero essere questa l'origine delle tracce del disastro dell'incendio rinvenute durante gli scavi.
Ulteriori analisi del palazzo recentemente scoperto dimostreranno se questa teoria è corretta. I resti della struttura giacciono a una profondità compresa tra 30 centimetri e due metri. Mentre una parte del sito è gestita da privati, l'altra parte è di proprietà delle autorità statali.