Stupidità umana è piú pericolosa dell'intelligenza artificiale

La “stupidità” rappresenta una minaccia più grande dell’intelligenza artificiale, afferma l’amministratore delegato del colosso italiano della difesa Leonardo.

Qual è il vero pericolo per l’umanità rappresentato dalla tecnologia, ovvero dall’intelligenza artificiale? L'intelligenza artificiale diventerà davvero più intelligente delle persone e cercherà di cancellarci dalla faccia della terra? Siamo minacciati da uno scenario come quello di Terminator in cui le macchine si rivolteranno contro le persone?

Anche se possiamo pensarci, è chiaro che nessuno può sapere cosa porterà il futuro con l’intelligenza artificiale avanzata, e l’amministratore delegato dell’azienda italiana di difesa Leonardo, che è una società ad alta tecnologia operante nei settori dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza, ha rivelato in una conferenza stampa la sua visione interessante su questa tecnologia e sui suoi pericoli.

Infatti, lui ha detto di essere più preoccupato per la "stupidità" degli utenti dell’intelligenza artificiale piuttosto che per le minacce poste dalla tecnologia stessa. I suoi commenti arrivano in mezzo a ripetuti avvertimenti sui pericoli dell’intelligenza artificiale, con il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres che ha recentemente invitato i leader politici e imprenditoriali internazionali a dare priorità a una strategia globale per affrontare questa tecnologia.

"A dire il vero, quello che mi preoccupa di più è la mancanza di controllo da parte degli esseri umani, che dopo 2000 anni continuano a fare guerre", ha spiegato Roberto Cingolani ai giornalisti della CNBC, e non c'è davvero nulla di cui lamentarsi del suo commento.

“Con questo in mente, l’intelligenza artificiale è uno strumento. È un algoritmo creato dagli esseri umani, gestito da computer realizzati dagli esseri umani, che controlla le macchine realizzate dagli esseri umani. A dire il vero, ho più paura, più preoccupato [per] la stupidità nazionale che per l’intelligenza artificiale”, ha aggiunto. “Ho una formazione scientifica, quindi considero decisamente la tecnologia neutrale. Il problema è l’utente, non la tecnologia stessa”.

Come ogni strumento e ogni tecnologia, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per scopi buoni e cattivi. L’unica differenza è il fatto che l’intelligenza artificiale è così potente che nelle mani di persone con cattive intenzioni, criminali e terroristi, o di stati che vogliono fare guerre, potrebbe davvero diventare uno strumento distruttivo in grado di minacciare l’umanità.

Inoltre, è già chiaro che l’intelligenza artificiale avrà un grande impatto sul mercato del lavoro e, secondo alcune previsioni, questa tecnologia potrebbe interessare fino al 40% dei posti di lavoro in tutto il mondo. Mentre gli ottimisti affermano che l’intelligenza artificiale ci solleverà da alcuni lavori noiosi e ripetitivi e ci consentirà di essere più produttivi e di avere più tempo per noi stessi, i pessimisti credono che la tecnologia ci ruberà il lavoro e creerà una disuguaglianza ancora maggiore tra le persone.

Il problema, quindi, non è nella tecnologia in sé, ma nelle persone che la utilizzano e che possono usarla per scopi negativi.


stella

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