Il recente annuncio di Meta di voler ripristinare la "libertà di parola" sulle sue piattaforme è accompagnato da un lungo elenco di restrizioni sui contenuti che sollevano interrogativi sull'effettivo ambito di parola consentito dalle nuove regole. Sebbene il CEO Mark Zuckerberg abbia affermato che l’azienda vuole “tornare alle sue radici” e concentrarsi su un discorso aperto, le linee guida dettagliate mostrano che rimangono in vigore restrizioni significative.
Le linee guida aggiornate dividono i contenuti vietati in due livelli.
Il livello 1 vietaaffermazioni disumanizzanti, come i paragoni con “animali” o “agenti patogeni”, nonché stereotipi che suggeriscono, ad esempio, che determinati gruppi controllino istituzioni finanziarie, politiche o mediatiche. Inoltre, sono vietate le accuse di gravi atti immorali o criminali, come ad esempio definire le persone terroristi o pedofili.
La politica vieta inoltre di deridere le presunte vittime di crimini d'odio, di usare insulti mirati o di esprimere desideri dannosi, come ad esempio: B. sperare che qualcuno si ammali o subisca una catastrofe. Anche espressioni semplici come “devo vomitare” rientrano nella lista dei vietati se rivolte contro persone sulla base di caratteristiche protette.
Nel livello 2,le restrizioni sono estese alle dichiarazioni che supportano l'esclusione o la segregazione, ad es. B. se a qualcuno viene negato l'accesso alle stanze, ai luoghi di lavoro o ai servizi sociali. Sono proibiti anche gli insulti basati sul carattere, sulle capacità mentali o sul valore fisico, sebbene vi siano alcune eccezioni per gli insulti basati sul genere in determinati contesti, come ad esempio: B. quando si termina una relazione.
Contraddizioni ed eccezioni
Le linee guida contengono notevoli eccezioni per alcuni tipi di discorso. Le accuse di malattie mentali o anomalie sono consentite se basate sul genere o sull'orientamento sessuale. Ciò è giustificato dal fatto che tali dichiarazioni riflettono il discorso politico e religioso. È consentita anche l’esclusione basata sul genere, ad esempio in relazione all’uso dei bagni o alla partecipazione a campionati sportivi.
Joel Kaplan, responsabile degli affari globali di Meta, ha difeso le nuove regole come un tentativo di trovare un equilibrio tra sicurezza e libertà di espressione. "La nostra applicazione automatica è diventata troppo restrittiva e spesso commette errori", ha ammesso Kaplan, citando le critiche rivolte in passato alla politica di moderazione della piattaforma.
Un cambiamento strategico?
Anche la tempistica dei cambiamenti politici di Meta attira l'attenzione. Gli aggiustamenti arrivano in un momento di cambiamento politico negli Stati Uniti, con Joel Kaplan che accenna a una possibile collaborazione con la nuova amministrazione Trump. Ciò segna un significativo allontanamento dalle precedenti politiche dell’amministrazione Biden, che includevano un’azione aggressiva contro la disinformazione, come durante la pandemia di COVID-19.
Sebbene le metarestrizioni siano state allentate su questioni politicamente sensibili come l’immigrazione e le questioni di genere, in altri settori rimangono in vigore norme severe. Kaplan ha descritto i cambiamenti come un ritorno alle “tradizioni americane del Primo Emendamento”, sebbene la piattaforma sia ancora lontana dal garantire la piena libertà di parola come suggerito da tali principi.
Nonostante l'impegno di Zuckerberg a favore della libertà di parola, Meta mantiene un controllo significativo sul discorso. Sebbene la piattaforma incoraggi un dialogo più ampio su argomenti controversi, molte espressioni rimangono vietate. Il successo di questi ultimi cambiamenti dipenderà dal fatto che gli utenti percepiscano gli aggiustamenti come riforme reali o semplicemente come un tentativo di cambiamento di immagine guidato dalle pubbliche relazioni.
Attualmente, la comprensione di Meta della “libertà di parola” rimane altamente regolamentata.I confini attentamente posizionati suggeriscono che la piattaforma ha ancora molta strada da fare per raggiungere effettivamente una vera apertura.
fonte