La questione della riforma dell'OMS (Trattato sulle pandemie e Regolamento sanitario internazionale (RSI)) difficilmente può essere affrontata in un dibattito pubblico più ampio, semplicemente perché l'opinione pubblica non è informata al riguardo. Il fattore tempo è essenziale: entrambi i pilastri della riforma potrebbero essere votati e adottati a maggio. Per questo motivo, l' Alleanza d'azione per una Svizzera libera (ABF Svizzera) federale ha lanciato lunedì una campagna informativa nazionale che potrebbe rivelarsi utile anche per altre nazioni.
La campagna mira a sensibilizzare in tutte e tre le lingue nazionali sulle conseguenze della revisione del Regolamento sanitario internazionale (RSI) dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Ecco il comunicato stampa degli attivisti:
Con la revisione dell'IHR, l'OMS intende acquisire maggiore influenza sulle misure sanitarie nazionali, compresi requisiti obbligatori come il lockdown o i certificati digitali. «Ciò che viene presentato come una revisione tecnica rappresenta in realtà una profonda ingerenza nell’autodeterminazione democratica della Svizzera», avverte ABF Svizzera.
Particolarmente controverso:se il Consiglio federale non si opporrà espressamente entro il 19 luglio 2025, le nuove regole entreranno automaticamente in vigore dal 19 settembre e non potranno più essere disdette. Non è previsto un referendum. La Legge svizzera sulle epidemie (LEp), attualmente in fase di revisione, mira a recepire nel diritto svizzero il RSI modificato.
Quando il Consiglio federale afferma che «la Svizzera resta sovrana», ciò non corrisponde alla realtà dei fatti, perché: «Non esiste alcun articolo del RSI che garantisca la completa indipendenza». – Una verifica dei fatti può essere trovata qui (linqua tedesca).
La campagna su larga scala dell'ABF Svizzera si concentra sull'informazione, evidenzia le contraddizioni nelle dichiarazioni del Consiglio federale (verifica dei fatti giuridici) e mira a mobilitare e rafforzare la pressione dell'opinione pubblica. Al centro dell'attenzione ci sono una petizione online che può essere firmata fino al 1° giugno, lettere personalizzate ai decisori politici e una distribuzione di volantini in tutta la Svizzera, il tutto con l'obiettivo di informare la popolazione e di convincere il Consiglio federale a opporsi.
"Un cambiamento così radicale nella politica sanitaria non può essere deciso in segreto e in silenzio. Servono trasparenza, partecipazione e informazioni tempestive!"
ABF Svizzera chiede al Consiglio federale di rinunciare all'IGV. Ciò significherebbe che egli si assumerebbe le proprie responsabilità e renderebbe possibile un processo realmente democratico. Ciò include informazioni ampie e trasparenti, anche sui punti critici dell'IHR modificato.
Infine, ABF Svizzera rivolge il seguente monito ai politici nazionali e ai rappresentanti dei media che sostengono il "cambiamento silenzioso del sistema nella politica sanitaria svizzera", contrario a tutti i principi democratici: "Chi non fa nulla acconsente. Ma il consenso senza informazione è manipolazione. L'ignoranza non protegge dalla responsabilità verso il sovrano".
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