L'e-bike Pi-Pop è dotata di una tecnologia rivoluzionaria, che immagazzina l'energia prodotta dall'utente per rilasciarla al momento giusto. Secondo l'azienda, la capacità della bici Pi-Pop di rigenerare l'energia immagazzinata quando l'utente pedala, scende in pendenza o quando frena, permette di beneficiare di un'assistenza costantemente rinnovata e disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Per dirla semplicemente, un supercondensatore funziona immagazzinando energia in modo elettrostatico o tramite una carica che si muove lentamente. Al contrario, una batteria al litio immagazzina energia come reazione chimica. In altre parole, un supercondensatore può immagazzinare e rilasciare energia molto rapidamente quando necessario. Nel caso della bicicletta significa immagazzinare energia quando la persona pedala o frena e utilizzarla per assistere azioni più difficili come la ripartenza o la pedalata in salita.
La bicicletta ha una velocità fino a 25 km/h. Si stima che l'assistenza offerta al ciclista dai supercondensatori della bicicletta sia sufficiente per gestire un dislivello di 50 m se caricata preventivamente in piano, rendendola adatta a circa l'80% delle città europee.
Il concetto di supercondensatore non è di per sé una nuova innovazione; i primi furono prodotti alla fine degli anni '70. Oggi vengono utilizzati nei sistemi fotovoltaici (come i pannelli solari), nelle fotocamere digitali e in alcuni veicoli ibridi o elettrici per migliorarne le prestazioni.
Nella produzione della bicicletta non vengono utilizzati materiali delle terre rare poiché i supercondensatori sono costituiti da carbonio, polimeri conduttori, fogli di alluminio e pasta di legno, materiali per i quali esistono già processi di riciclaggio.
Non c’è nemmeno bisogno di aspettare che la bici si carichi, un altro vantaggio rispetto alle classiche e-bike. L'azienda sostiene inoltre che la durata di vita del supercondensatore varia dai 10 ai 15 anni rispetto ai cinque o sei di una batteria al litio.