EU Media Freedom Act

Consentire l'installazione di spyware sui dispositivi dei giornalisti passa un voto chiave.

Nel caso ve lo steste chiedendo, la Commissione Europea (UE) dovrebbe rappresentare valori e trasparenza. E il commissario incaricato di questo compito titanico è Věra Jourová.

Jourová aveva una buona notizia da condividere su X, una piattaforma a cui piace minacciarla.

“Molti pensavano che fosse una missione impossibile. Ma ce l’abbiamo fatta: una proposta per proteggere la libertà dei media nell’Unione europea. Dopo il voto di oggi speriamo in un accordo definitivo per proteggere i giornalisti e le nostre democrazie”, ha scritto il 3 ottobre il burocrate ceco nominato a Bruxelles.

Il giorno dopo, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha dimostrato ancora una volta di non voler fare “prigionieri” quando si tratta della politica dell’UE, oggi caratterizzata da troppi disaccordi.

Ecco come Orban ha risposto al post entusiasta di Jourová:

“Un’altra proposta antilibertà di Bruxelles: il controllo totale dei media. Noi centroeuropei abbiamo già visto cose del genere in passato. Lo chiamavano Cominform e Camera della stampa del Reich. Mai più! #MediaFreedomAct.”

Ma su cosa sono ora così veementemente e pubblicamente in disaccordo i vari funzionari/rappresentanti dell’UE “fattore di forma”?

Il Media Freedom Act europeo (cioè UE) è descritto dal blocco come “un pilastro mediatico indipendente della democrazia e una parte importante dell’economia, che aiuta a plasmare l’opinione pubblica e a chiedere conto ai potenti”.

Una democrazia che sembra intenzionata a plasmare l’opinione pubblica a modo suo. Questa è una bandiera rossa (orwelliana).

E l’UE continua a oscillare selvaggiamente questo concetto nella sua stessa descrizione del disegno di legge.

“L'atto proposto ha lo scopo di proteggere i giornalisti dalla necessità di rivelare le loro fonti e di utilizzare software spia contro di loro. Ci sono anche requisiti per i sistemi di misurazione dell'audience e l'assegnazione trasparente della pubblicità statale. I contenuti mediatici sarebbero meglio protetti dalle rimozioni online e verrebbe istituito un nuovo comitato europeo per i servizi mediatici”.

Ma per essere chiari, il Media Freedom Act dell’UE rende legale l’installazione di spyware sui dispositivi dei giornalisti, se l’UE lo ritiene opportuno nelle circostanze.

Pertanto, Orban non ha esitato a paragonarlo al “Cominform” o addirittura alla “Camera della stampa del Reich”.
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delfino

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