Grazie al “successo” delle iniezioni anti-covid, la Nuova Zelanda vuole entrare nel business dei vaccini a mRNA:
L'Università di Auckland, #nuova #zelanda, sta avviando un #progetto per sviluppare una piattaforma di #vaccini #mrna. Il piano è di trasformare la loro ricerca in un'impresa di produzione su scala industriale. La scusa per il progetto è il successo dei vaccini mRNA per il Covid. Come sottolinea giustamente il dott. Guy Hatchard, è un po' come uno spettacolo di cabaret.

Scherzi a parte, ci sono alcune questioni scientifiche molto serie che vengono ignorate e di cui parla il dott. Hatchard.

Il progetto è quello di sviluppare una #piattaforma di vaccini mRNA. Hanno in programma di trasformare la ricerca in sviluppo di #farmaci, #test #clinici e produzione su scala industriale. Il piano è stato firmato, presumibilmente da Judith Collins MP, ministro della #scienza, dell'innovazione e della #tecnologia, e dalle università partecipanti. Finora ha attirato un finanziamento iniziale di 70 milioni di $.

Curiosamente, l'annuncio citava il professor John Fraser, preside della Facoltà di Scienze mediche e sanitarie, che diceva della pandemia: "È difficile immaginare cosa sarebbe successo al mondo se non fosse stato sviluppato un trattamento con un'efficacia del 95%. Considerate l'impatto che continua ancora oggi".
Il professor Fraser potrebbe aver mancato la sua vocazione, forse avrebbe potuto fare del cabaret. Efficacia del 95% (?????) Per fare cosa? Prevenire la trasmissione? No, ormai tutti sanno che anche con quattro o più iniezioni si può ancora contrarre il covid. Ridurre i decessi? No, i decessi in eccesso sono a livelli record.

Secondo l'annuncio, la velocità con cui sono stati sviluppati quei vaccini è diventata leggendaria (forse "infame" sarebbe stata una scelta di parole migliore). "Tradizionalmente, i nuovi farmaci impiegano decenni per essere sviluppati, sperimentati e immessi sul #mercato, ma le tecniche mRNA consentono uno sviluppo molto più rapido, aprendo anche nuovi approcci per i trattamenti medici". (Ci sono ottime e riconosciute ragioni per la cautela nelle sperimentazioni sui farmaci.)

L'annuncio è stato irto di enfasi sulla biotecnologia e di un elenco di cure future che sono dietro l'angolo da cinquant'anni ma che non sono mai state realizzate. Secondo Fraser: "Il potenziale è che puoi mettere un #gene per qualsiasi cosa all'interno delle nostre cellule e le cellule diventano i bioreattori". Ci si chiede l'entità e la portata della sperimentazione che verrà intrapresa e se qualche agente patogeno potrebbe sfuggire dai laboratori. No, non potrebbe assolutamente accadere.

Prosegue: il vantaggio della Nuova Zelanda è che, grazie alle nostre strutture di ricerca e sviluppo, saremo in grado di replicare il rapido #sviluppo del vaccino mRNA contro il Covid nel prossimo futuro, quando arriverà la prossima inevitabile #pandemia, molto probabilmente l'influenza aviaria, ipotizza.

Scherzi a parte, ci sono alcuni problemi scientifici molto seri qui che sembrano essere stati trascurati. L'assenza di test a lungo termine non si è rivelata una virtù, ma un'enorme debolezza. Un articolo intitolato "Esplorazione del possibile collegamento tra gli anticorpi dell'immunoglobulina G4 della proteina spike e la progressione del cancro" è un esempio calzante. Conclude:

“L'inoculazione ripetuta con vaccini a RNA messaggero (mRNA) provoca la produzione di anticorpi immunoglobulina G4 (IgG4). Tale aumento della concentrazione di anticorpi IgG4 specifici e non specifici consente la crescita di alcuni tipi di cancro bloccando l'attivazione delle cellule immunitarie effettrici.”

I ricercatori dell'Università di Auckland e le altre istituzioni coinvolte dovrebbero senza dubbio essere a conoscenza dei presunti #effetti degli anticorpi IgG4 indotti dal vaccino #covid sull'immunità e sullo sviluppo del cancro turbo. La questione è stata oggetto di un notevole dibattito scientifico.

Uno studio pubblicato su Nature dal titolo "Profili umorali di #bambini piccoli e neonati dopo la vaccinazione con mRNA contro SARS-CoV-2" ha scoperto che i bambini piccoli e i neonati sviluppano livelli insolitamente elevati di IgG4 dopo la vaccinazione con mRNA.

Non serve uno scienziato missilistico per mettere insieme i risultati di questi due documenti (ci sono anche molti altri documenti pertinenti). Ciò dovrebbe essere sufficiente a sollevare interrogativi sulla #sicurezza a lungo termine della piattaforma mRNA e sulla sua propensione a causare #tumori.

Allora perché i ricercatori assicurano con sicurezza al pubblico neozelandese che presto guariranno dal cancro, dalle malattie autoimmuni e dalle malattie genetiche ereditarie, invece di provocarle?
https://expose-news.com/2024/0....7/17/nz-wants-to-get

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