Energia nucleare verde per l’intelligenza artificiale: una contraddizione nella politica energetica?
Le grandi aziende tecnologiche fanno affidamento sull’affidabile energia nucleare “verde” per i loro sistemi di intelligenza artificiale ad alta intensità energetica, mentre il grande pubblico viene ingannato da fonti energetiche “rinnovabili” inaffidabili come l’eolico e il solare.
I requisiti di approvvigionamento energetico per i sistemi di intelligenza artificiale sono enormi. I data center che gestiscono questi sistemi consumano energia equivalente a 30.000 famiglie. La ragione di ciò è l’uso intensivo di unità di elaborazione grafica (GPU), necessarie per elaborare e analizzare enormi quantità di dati. Man mano che i modelli di intelligenza artificiale diventano sempre più diffusi e complessi, questo fabbisogno energetico continuerà ad aumentare.
È interessante notare che i proprietari di sistemi di intelligenza artificiale preferiscono l’energia nucleare per la sua affidabilità, rispetto all’energia eolica e solare intermittente. Questa decisione contraddice gli obiettivi politici dell’Agenda 2030 e solleva dubbi sull’onestà della politica energetica promossa. In paesi come il Regno Unito, l’energia nucleare viene promossa come una componente chiave di una strategia energetica “verde”, mentre in Germania tutte le centrali nucleari sono state chiuse. Anche il mondo finanziario sta mostrando un crescente interesse per l’energia nucleare, considerata fondamentale per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette.
Quindi, la discrepanza tra la propaganda pubblica a favore dell’energia “rinnovabile” e l’uso effettivo dell’energia nucleare per infrastrutture critiche come i data center AI solleva interrogativi. Il tanto pubblicizzato futuro “verde” è davvero sostenibile o serve solo come foglia di fico per una politica energetica squilibrata? Il tempo dirà se i decisori politici ed economici saranno onesti riguardo ai loro obiettivi o se continueranno a ingannare l’opinione pubblica con mezze verità.
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