L’Indonesia abbandona la politica sul clima in favore della sicurezza energetica
Nell'ambito dei negoziati sul #clima tra i paesi del #g-7, si prevedeva che l' #indonesia sarebbe stata la prima tra i paesi in via di #sviluppo ad annunciare la chiusura anticipata delle #centrali a #carbone.

Al centro dell'attenzione c'è l' #impianto Cirebon-1 da 660 megawatt nella provincia di Giava Occidentale, la cui #chiusura era prevista per il 2035. Tuttavia, si è capito che Giacarta non seguirà quella tempistica, ma continuerà a far funzionare l'impianto fino alla fine del ciclo di vita originariamente prevista nel 2042. Un ostacolo alla chiusura anticipata è il prezzo di oltre 1 miliardo di dollari per sostituire l'impianto a carbone con la cosiddetta #energia #rinnovabile.

Nel riaffermare il suo impegno per l'uso illimitato del carbone, l'Indonesia prende una decisione coraggiosa e sensata di anteporre la #sicurezza energetica e le priorità #economiche alla #politica climatica internazionale. La mossa pone l'Indonesia come modello per altri paesi in via di sviluppo per sfidare l' #agenda #occidentale di ridurre le #emissioni a favore del proprio interesse personale.

Il carbone rimane la spina dorsale del settore energetico indonesiano, rappresentando oltre il 60% della sua produzione di #elettricità. Inoltre, l'Indonesia si affida alle fonderie alimentate a carbone per la maggior parte della sua produzione di nichel.

Verso la fine degli anni '90, quasi il 50% della popolazione indonesiana viveva in povertà. Oggi, quel numero è più vicino al 10%, grazie all'uso incessante del carbone negli ultimi due decenni. Al 70%, l'Indonesia riesce a mantenere uno dei tassi di #occupazione più alti tra i paesi del #g20.

Ipocrisia occidentale: Molti leader occidentali hanno predicato all'Indonesia i #danni del carbone, ma hanno costruito le proprie economie proprio con quel #combustibile e continuano a fare affidamento sul #petrolio e sul #gas. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno vissuto una rivoluzione energetica attraverso il fracking, che ha sbloccato vaste riserve di gas naturale e petrolio. Nel 2023, gli Stati Uniti erano il produttore di petrolio numero uno al mondo.

Allo stesso modo, la Norvegia, spesso elogiata per il suo impegno verso la "sostenibilità", continua a rilasciare permessi di trivellazione petrolifera nel Mare del Nord. Se la Norvegia, un paese con un'economia superiore e un elevato tenore di vita, può ancora dare priorità al suo interesse economico estraendo il suo petrolio, perché l'Indonesia dovrebbe essere #criticata per aver utilizzato le sue riserve di carbone?
https://wattsupwiththat.com/20....24/10/20/indonesia-d

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