Viviamo in un mondo nuovo Sempre più incidenti stradali mortali dopo le vaccinazioni – “Li chiamiamo vaccini”
Un medico statunitense avverte: "viviamo in un mondo nuovo"!
“Vaccidents” – Un paramedico d’emergenza statunitense avverte delle conseguenze sottovalutate delle vaccinazioni nel traffico stradale e aereo.

Harry Fisher, tecnico di medicina d'urgenza statunitense che ha lavorato nei servizi di emergenza per oltre 25 anni ed è stato inviato in regioni di crisi come New York City, Alaska e North Dakota, lancia l'allarme: dall'introduzione dei vaccini mRNA contro il COVID-19, ha osservato un aumento significativo di problemi neurologici, in particolare convulsioni, che hanno portato a incidenti mortali.

È stato introdotto un nuovo termine nei servizi di emergenza: "incidenti vaccinali".

"Molti di noi ora chiamano vaccini gli incidenti che coinvolgono un solo veicolo", spiega Fisher. Dall'inizio della campagna vaccinale, le convulsioni sono aumentate, spesso in persone precedentemente sane. Ho assistito a diversi incidenti stradali in cui qualcuno al volante ha avuto una crisi convulsiva, il veicolo è uscito di strada e le persone sono morte.

Questi incidenti, afferma Fisher, accadono molto più frequentemente di quanto la gente pensi. I vigili del fuoco che arrivano sul luogo dell'incidente sospetterebbero subito che si tratti di un altro caso simile: "Forse un altro vaccinatore".

Fisher esprime anche serie preoccupazioni riguardo al traffico aereo. Dall'inizio della campagna vaccinale, sale sugli aerei solo con una sensazione di nausea: "Ogni volta penso: oggi potrebbe essere il giorno. E non è allarmismo, sto solo pregando di più".

È preoccupato anche per l'inadeguata registrazione di questi incidenti: "Questi eventi neurologici non vengono registrati statisticamente. Né negli incidenti stradali né negli incidenti aerei".

Secondo Fisher, oggi viviamo in un “nuovo mondo”: le persone che un tempo erano sane ora sono fragili e neurologicamente instabili, anche se raramente se ne parla pubblicamente. "Un ictus può verificarsi in qualsiasi momento. Mentre si guida, in aereo, al lavoro. Ma non viene conteggiato."

Sottolinea che la sua preoccupazione non è la paura, ma la consapevolezza.
La sua richiesta: più apertura, più ricerca e più dibattito pubblico su queste possibili connessioni, prima che ancora più persone diventino vittime di statistiche invisibili.

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