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La crescente impronta energetica dell’intelligenza artificiale

I #chatbot_ia come #chatgpt di #openai e #bard di #google #consumano una quantità astronomica di #elettricità e acqua – o, più precisamente, lo fanno gli enormi #data_center che li alimentano.

E secondo le ultime stime, tali richieste energetiche stanno rapidamente raggiungendo proporzioni epiche.

In una recente #analisi pubblicata sulla rivista Joule, il data scientist Alex de Vries della Vrije Universiteit Amsterdam nei Paesi Bassi ha scoperto che entro il 2027 queste server farm potrebbero utilizzare tra 85 e 134 terawattora di energia all’anno.

Questo valore corrisponde più o meno al consumo annuale di elettricità di Argentina, Paesi Bassi o Svezia, ovvero allo 0,5% del fabbisogno #energetico dell'intero globo. Suona familiare? Negli ultimi anni, il tanto criticato settore delle #criptovalute ha superato soglie di consumo energetico simili.

Si tratta di un’enorme #impronta di #carbonio che, secondo gli esperti, dovrebbe costringerci a riconsiderare gli enormi investimenti effettuati nello spazio dell’intelligenza artificiale, per non parlare del modo in cui operano i giganti della tecnologia come OpenAI e Google, ad alta intensità di risorse.

Arrivare a una cifra esatta è difficile, dal momento che le aziende di #intelligenza_artificiale come OpenAI sono riservate riguardo al loro utilizzo di #energia. De Vries ha deciso di stimare il #consumo esaminando le vendite dei server #nvidia A100, che costituiscono circa il 95% dell'infrastruttura sottostante del settore dell'intelligenza artificiale.

"Ognuno di questi server Nvidia è una bestia assetata di potere", ha detto de Vries al NYT.

È una tendenza preoccupante che sta portando alcuni esperti a sostenere che dovremmo fare un passo indietro e rivalutare la tendenza.

"Forse dovremmo rallentare un po' per iniziare ad applicare le soluzioni che abbiamo", ha detto al giornale Roberto Verdecchia, professore assistente all'Università di Firenze. "Non creiamo un nuovo modello per migliorarne solo la precisione e la velocità. Ma facciamo anche un bel respiro e guardiamo quanto stiamo #bruciando in termini di #risorse_ambientali."

Molte aziende che operano in California in particolare potrebbero dover affrontare l'opposizione prima di quanto si pensi. Durante il fine settimana, il governatore della California Gavin Newsom ha firmato due importanti leggi sulla divulgazione del clima, costringendo aziende come OpenAI e Google, tra circa 10.000 altre aziende, a rivelare la quantità di carbonio che producono entro il 2026.

Anche con un maggiore controllo da parte delle autorità di regolamentazione, lo spazio si governa ancora in gran parte da solo e le società di intelligenza artificiale continueranno probabilmente a bruciare abbondanti quantità di energia per far andare avanti i loro modelli.

Vi è, tuttavia, un incentivo finanziario per ridurre questi costi attraverso i progressi tecnologici, dato l’ attuale tasso di consumo. E considerando l’enorme impatto ambientale, qualsiasi svolta non arriverà mai abbastanza presto.
https://futurism.com/the-byte/....ai-electricity-use-s

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