Profezia di Bill Gates: cosa ci succederà tra 5 anni.
“Amo ancora il mondo dei software come quando io e Paul Allen abbiamo creato #microsoft”. Inizia così un lungo post sul blog personale di #billgates, il magnate e filantropo papà di #windows, che si lancia in una profezia su come cambieranno la tecnologia e le nostre stesse vite nell’arco dei prossimi cinque anni grazie alla progressiva espansione dell’intelligenza artificiale. “I programmi sono ancora stupidi”, si legge nell’incipit dell’articolo scritto dall’imprenditore, ma dobbiamo prepararci al fatto che la situazione “cambierà completamente”.

#intelligenzaartificiale: la nuova profezia di Bill Gates
Per Bill Gates non ci sarà più bisogno di usare diverse applicazioni per svolgere azioni differenti. Basterà comunicare con il proprio dispositivo – lo #smartphone, il #computer o nuovi hardware che verranno inventati in futuro – e chiedergli, con un linguaggio semplice e quotidiano, di svolgere alcuni compiti per noi.

Gli agenti dell’intelligenza artificiale sono realtà
Questi software, teorizzati da Bill Gates stesso quasi 30 anni fa, nel 1995, si chiamano agenti. Solo grazie agli enormi progressi che l’intelligenza artificiale ha fatto in questi anni potranno diventare finalmente realtà, modificando per sempre il modo in cui interagiamo con le macchine.

Agenti intelligenti per la #salute: cosa potranno fare
Oggi l’intelligenza artificiale è in grado di sopperire a compiti amministrativi nel settore della salute. Può catturare l’audio durante una visita medica e trascriverlo, prendere un appuntamento o controllare la disponibilità di uno specialista per un esame specifico. Gli agenti potranno fare molto di più.

Gli agenti #ai cambieranno il modo in cui studiamo
Gli agenti non sostituiranno professori e maestri. Ma permetteranno agli insegnanti di ogni ordine e grado di lavorare con più facilità e a tutti gli studenti di apprendere con esperienze personalizzate e adatte al loro livello e alle loro modalità di apprendimento. Saranno in grado di correggere i compiti e segnare le presenze o preparare schemi e diapositive, permettendo agli educatori di approfondire il legame con i ragazzi, e a questi ultimi di imparare meglio e divertendosi.

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