Il nuovo #governo #neozelandese abbandonerà le #leggi #antifumo, cioè alle misure adottate a livello mondiale per eliminare il fumo, ha confermato lunedì il nuovo primo ministro Christopher #luxon, in una mossa descritta dagli attivisti sanitari come una "enorme vittoria per l'industria del #tabacco".
Presentato sotto l’ex primo ministro Jacinda Ardern, il cosiddetto “divieto generazionale di fumo ” mirava a vietare la vendita di #sigarette a chiunque sia nato dopo il 2008.
Ma dopo aver prestato giuramento lunedì, Luxon ha confermato che la Nuova Zelanda abolirà le leggi prima che entrino in vigore, citando i timori di un fiorente #mercato_nero.

Luxon ha ammesso che anche le entrate fiscali derivanti dalle vendite di sigarette genererebbero entrate gradite per il governo, ma ha sottolineato che "non è questa la motivazione per farlo".

Il gruppo antifumo Health Coalition Aotearoa – il nome Maori della Nuova Zelanda – ha affermato che la svolta politica è un insulto al Paese. "Si tratta di una grave perdita per la salute pubblica e di un'enorme vittoria per l' industria del tabacco, i cui profitti aumenteranno a scapito delle vite dei neozelandesi", ha affermato il gruppo in una nota.

Luxon ha affermato che il divieto delle sigarette creerebbe "un'opportunità per l'emergere di un mercato nero, che sarebbe in gran parte non tassato".

La legislazione, la cui entrata in vigore è prevista entro la fine dell’anno, è stata concepita per ridurre quasi immediatamente il numero di persone che utilizzano prodotti del tabacco. Mentre il numero di adulti che fumano in Nuova Zelanda è già relativamente basso, appena l’8%, il governo precedente aveva previsto un futuro in cui il paese fosse completamente senza fumo. Oltre al limite di età in costante aumento, la nuova legge avrebbe ridotto il numero di rivenditori in grado di vendere prodotti del tabacco a un massimo di soli 600 a livello nazionale, un calo massiccio rispetto agli attuali 6.000.
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