Un nuovo modo per giustificare la censura.
Il WEF paragona la “disinformazione” a un problema di sicurezza informatica e chiede ulteriori azioni.
Secondo un recente studio del World Economic Forum #wef e di organizzazioni affini, la sicurezza informatica ha raggiunto una nuova dimensione. La #disinformazione diffuse su Internet sono ora citate come le maggiori sfide per garantire la “sicurezza informatica”. L’inquietante rapporto è stato pubblicato il 5 dicembre ed è intitolato “Cybersecurity Futures 2030: New Foundations”.
www3.weforum.org/docs/WEF_Cybersecurity_Futures_2030_New_Foundations_2023.pdf

Lo studio presuppone che il futuro della #sicurezzainformatica risieda maggiormente nella protezione dell’integrità e della fonte dei dati. Ciò offre una nuova prospettiva sull’importanza di rilevare e reprimere le informazioni false, cinicamente definite nel campo della sicurezza informatica come “disinformazione”.

Vari convegni internazionali, sia virtuali che geografici, hanno contribuito in modo significativo ai risultati dello studio. Le conferenze, tenutesi in tutto il mondo, insieme a un incontro online che ha invitato partecipanti da tutta #europa, sono servite da catalizzatore per delineare ipotetici scenari futuri che catapulteranno la sicurezza informatica al #2030.

Il rapporto del WEF identifica la formazione sulla sicurezza digitale come essenziale per contrastare le minacce derivanti dalla disinformazione e dalla disinformazione e la definisce “il nocciolo del problema informatico”. Ciò è simile alle controverse proposte di “alfabetizzazione mediatica” avanzate da alcuni governi, più recentemente in California.

Gli autori ritengono che una diffusa alfabetizzazione su Internet sia un prerequisito essenziale per combattere la frode dei dati e la comune criminalità informatica.

Gli autori del rapporto sviluppano una prospettiva interessante in cui i “governi stabili” che dispongono di strategie tecnologiche e di sicurezza informatica a lungo termine diventano custodi affidabili e affidabili delle informazioni. Lo studio evidenzia anche il ruolo del governo e del settore privato nel mantenere la fiducia, in particolare nel contesto americano, ed esamina a chi dovrebbe essere affidato il compito chiave della #censura.

https://reclaimthenet.org/wef-....likens-misinformatio

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