La semina delle nuvole è accusata di aver causato ripetutamente gravi inondazioni in Tasmania:
I residenti in #tasmania chiedono di sapere perché è stato consentito il #cloud #seeding, il giorno prima delle peggiori #inondazioni degli ultimi 40 anni!” diceva il post dell'utente X @ArtemisForNow che mostrava anche un videoclip del 2016 della rete televisiva australiana 7Ne.
Nelle inondazioni del 2016, Hydro Tasmania, la compagnia energetica di proprietà del #governo, ha effettuato operazioni di inseminazione delle #nuvole sul fiume Derwent il giorno prima dell'inizio dell'inondazione. Le successive inondazioni hanno ucciso tre persone e causato #danni per oltre 180 milioni di dollari australiani (115,46 milioni di dollari).

In un altro possibile impiego della #pericolosa #tecnologia di #modificazione #meteorologica dell'inseminazione delle nuvole, le massicce piogge hanno causato gravi inondazioni concentrate nella città di St Helens, sulla costa nord-orientale della Tasmania. L'inondazione si è verificata alla fine di febbraio, con Luke Johnston dell'Australian Bureau of Meteorology che ha affermato che l'aeroporto di St Helens ha registrato un record di 145 millimetri di pioggia.

Le inondazioni hanno bloccato diverse strade, tra cui la Tasman Highway, e causato danni alle infrastrutture locali, compreso l'edificio della St Helens District High School, che ha dovuto essere chiuso per diversi giorni poiché le autorità hanno valutato i danni causati dalle inondazioni.

Si prevede che le forti piogge continueranno a provocare il #caos in tutta la Tasmania , così come nella maggior parte dell’Australia orientale negli stati di Victoria e Nuovo Galles del Sud. Il meteorologo Tom Saunders, in un reportage per ABC News, ha notato come le forti piogge “ricordano” le piogge causate dalla semina delle nuvole che hanno danneggiato l’Australia orientale nelle stagioni delle tempeste dal 2020 al 2022.

La prossima stagione potrebbe essere peggiore a causa della possibile comparsa di La Niña, che aumenterebbe significativamente i rischi di inondazioni fino all’inizio del 2025.
https://geoengineering.news/20....24-04-17-cloud-seedi

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