Qual è il vero scopo della conferenza svizzera di “pace” per l’Ucraina?
La Svizzera ospiterà un “Vertice di pace per l’Ucraina” il 15 e 16 giugno presso l’hotel a cinque stelle Bürgenstock sopra il Lago dei Quattro Cantoni, nella Svizzera centrale. Il governo svizzero spera di gettare le basi per un processo di pace in Ucraina, che da due anni è impegnata in una sanguinosa guerra con la Russia. Si tratta però di un'illusione se si considera che sono invitati almeno 80 paesi da tutto il mondo, ma la Russia no.
Ora ci si potrebbe chiedere come farà l’Occidente a intrattenere seri colloqui di pace con la Russia se questa si rifiuta di sedersi al tavolo con i rappresentanti russi. Ovviamente non può, ma è anche chiaro che non è questa l'intenzione.
La Cina, riconoscendo che la conferenza non rappresenta un serio sforzo di dialogo sulla guerra, ha annunciato che non parteciperanno nemmeno i suoi diplomatici, come ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning in una riunione di routine:
“La Cina ha sempre insistito affinché una conferenza internazionale di pace fosse sostenuta sia dalla Russia che dall’Ucraina, che tutte le parti partecipassero equamente e che tutte le proposte di pace fossero discusse in modo equo ed equo. Altrimenti, sarà difficile per la Cina svolgere un ruolo sostanziale nel ripristino della pace.
Il PCC ha subito pressioni da parte degli stati occidentali affinché fermassero il trasferimento di componenti critici per la produzione di armi russe, compresi componenti a duplice uso. È stata anche rimproverata dalla NATO per aver mantenuto accordi commerciali che hanno aiutato la Russia a superare l’impatto delle sanzioni.
I cinesi potrebbero temere che i loro rappresentanti diventino vittime di una sessione di combattimento pubblica della NATO (il che sarebbe piuttosto ironico) e che la Cina venga criticata sulla scena mondiale per aver “aiutato il nemico”.
Senza la presenza di Russia e Cina, la conferenza diventerà un puro incontro strategico tra i membri della NATO, ed è qui che diventa chiaro il vero scopo dell’evento svizzero.
L’Ucraina sta perdendo la guerra, questo è chiaro. Si trova ad affrontare una disperata carenza di personale e nessuna quantità di armi, munizioni, tecnologia o finanziamenti può migliorare la situazione. Inoltre, le truppe russe stanno facendo progressi sorprendenti su diversi fronti, tra cui l’apertura di un nuovo fronte attorno a Karkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina. Le nuove e severe leggi sulla coscrizione hanno poche possibilità di mobilitare nuovamente le truppe, quindi i membri della NATO hanno improvvisamente revocato le restrizioni sui missili a lungo raggio americani ed europei e hanno permesso all’Ucraina di colpire obiettivi in profondità nel territorio russo.
Questo è anche il motivo per cui i membri dell’UE, compresa la Francia, stanno valutando la possibilità di inviare truppe (come consiglieri) in Ucraina. Il problema è che queste misure stanno esacerbando le tensioni e aprendo la porta a una guerra più ampia con l’Occidente. Il vertice svizzero potrebbe servire perfettamente a preparare questo inevitabile risultato: una conferenza per incoraggiare un impegno più aperto della NATO in Ucraina nei confronti dei partner internazionali. In altre parole, il “vertice di pace” potrebbe in realtà essere un vertice di guerra, un evento di vendita per 80 paesi sulla necessità di assumersi rischi molto maggiori per impedire alla Russia di ottenere una vittoria strategica nella regione.
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