stella    è la sensazione Caldo
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Anche i ricercatori di Google ammettono che l’intelligenza artificiale è la principale fonte di disinformazione online:
L’intelligenza artificiale è ora la fonte principale di #disinformazione basata sulle #immagini su #internet, ha stabilito un team di ricercatori di #google in un recente articolo. Anche se i risultati devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria, sono tanto affascinanti quanto allarmanti e colpiscono al cuore di una delle tensioni più profonde al centro della corsa all’intelligenza #artificiale in corso nella Silicon Valley.

"La prevalenza e i danni della disinformazione online sono una preoccupazione perenne per le piattaforme Internet, le istituzioni e la #società in generale", si legge nel documento. "L'ascesa di strumenti generativi basati sull'intelligenza artificiale, che forniscono metodi ampiamente accessibili per sintetizzare audio, immagini, video e testo realistici, hanno amplificato queste preoccupazioni."

Lo #studio si concentrava sulla disinformazione basata sui media o sulla cattiva #informazione propagata attraverso mezzi visivi come immagini e #video. Per restringere la portata della ricerca, lo studio si è concentrato sui media sottoposti a fact check dal servizio ClaimReview, esaminando infine un totale di 135.838 pezzi di media online contrassegnati con fact check.

Come scrivono i ricercatori nel documento, l’intelligenza artificiale è efficace nel produrre #contenuti #sintetici realistici in modo rapido e semplice, su “una scala precedentemente impossibile senza un’enorme quantità di lavoro manuale”. La disponibilità di strumenti di #intelligenza #artificiale, secondo i #risultati dei ricercatori, ha portato a una crescita simile a quella di un bastone da hockey nei #media #online generati dall’intelligenza artificiale a partire dal 2023. Nel frattempo, altri tipi di manipolazione dei contenuti hanno perso popolarità, anche se “l’ascesa” dei media di intelligenza artificiale “non ha prodotto un aumento nella proporzione complessiva" delle affermazioni di disinformazione dipendenti dalle immagini.

Leggendo tra le righe, questi risultati suggeriscono che l’intelligenza artificiale è diventata il mezzo preferito dagli attori della disinformazione. Secondo lo studio, i contenuti generati dall’intelligenza artificiale rappresentano ora circa l’80% della disinformazione visiva.

Consiglio: Come sempre, non si deve credere a tutto ciò che si legge o vede su Internet. Il mondo dei media è già diviso e il confine tra reale e falso continua a confondersi. Come ha scritto Mantzarlis in Faked Up: "Una foto vale 1.000 bugie".
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