Cos'è l'ideologia?
Il pensiero ideologico tenta di sottomettere tutta la realtà a uno schema strettamente coerente volto a produrre un ordine socio-politico di redenzione e il tipo di essere umano che richiede.
L’ideologia tende quindi intrinsecamente alla violenza, al conflitto con l’ordine dato della realtà e alla politica totalitaria, quindi è intrinsecamente disonesta e distorce la verità.
Lungo il percorso mette in luce anche le caratteristiche centrali del pensiero non ideologico, come articolato soprattutto nelle tradizioni classiche e bibliche. Diventiamo così più consapevoli di come l’ideologia non solo aumenti l’ostilità reciproca e la violenza nella vita pubblica, ma ci seduca anche a sottomettere caratteristiche essenziali della nostra stessa umanità – la nostra ragione, immaginazione, volontà e coscienza – al suo controllo.
L’attrazione di sottoporsi al pensiero ideologico, quindi, è una nuova forma di qualcosa di molto antico: il desiderio di sfuggire ai limiti e alle incertezze della condizione umana di conoscenza e di azione avvalendosi di un potere più grande di quello umano.
In quanto forma di potere intrinsecamente tecnocratica, lo Stato genera una forma tecnocratica di pensiero politico e di fantasia ottimistica: l’ideologia.
Il pensiero ideologico è insofferente verso gli aspetti del mondo che resistono ai suoi schemi intellettuali. Devono essere resi conformi alla visione guida, oppure denunciati.
Questa è la tendenza dell'ideologia a distruggere, con la propria cooperazione, l'umanità o la personalità libera di coloro che vi aderiscono o sono sedotti dalla sua visione del mondo, e in una certa misura anche di coloro che sono intimiditi e costretti a collaborare. È la tendenza della politica ideologica a trasformare gli esseri umani in strumenti, non solo attraverso la costrizione e l’intimidazione, ma attraverso la loro stessa scelta di comportarsi e pensare secondo i suoi dettami.
- da "What Is Ideology?" di Mark Shiffman -
Il pensiero ideologico tenta di sottomettere tutta la realtà a uno schema strettamente coerente volto a produrre un ordine socio-politico di redenzione e il tipo di essere umano che richiede.
L’ideologia tende quindi intrinsecamente alla violenza, al conflitto con l’ordine dato della realtà e alla politica totalitaria, quindi è intrinsecamente disonesta e distorce la verità.
Lungo il percorso mette in luce anche le caratteristiche centrali del pensiero non ideologico, come articolato soprattutto nelle tradizioni classiche e bibliche. Diventiamo così più consapevoli di come l’ideologia non solo aumenti l’ostilità reciproca e la violenza nella vita pubblica, ma ci seduca anche a sottomettere caratteristiche essenziali della nostra stessa umanità – la nostra ragione, immaginazione, volontà e coscienza – al suo controllo.
L’attrazione di sottoporsi al pensiero ideologico, quindi, è una nuova forma di qualcosa di molto antico: il desiderio di sfuggire ai limiti e alle incertezze della condizione umana di conoscenza e di azione avvalendosi di un potere più grande di quello umano.
In quanto forma di potere intrinsecamente tecnocratica, lo Stato genera una forma tecnocratica di pensiero politico e di fantasia ottimistica: l’ideologia.
Il pensiero ideologico è insofferente verso gli aspetti del mondo che resistono ai suoi schemi intellettuali. Devono essere resi conformi alla visione guida, oppure denunciati.
Questa è la tendenza dell'ideologia a distruggere, con la propria cooperazione, l'umanità o la personalità libera di coloro che vi aderiscono o sono sedotti dalla sua visione del mondo, e in una certa misura anche di coloro che sono intimiditi e costretti a collaborare. È la tendenza della politica ideologica a trasformare gli esseri umani in strumenti, non solo attraverso la costrizione e l’intimidazione, ma attraverso la loro stessa scelta di comportarsi e pensare secondo i suoi dettami.
- da "What Is Ideology?" di Mark Shiffman -
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