La Fondazione Gates assegna una sovvenzione di 4 milioni di dollari per finanziare l'iniziativa sull'identità digitale:
La #fondazione #gates continua a finanziare varie iniziative in tutto il mondo volte a introdurre l’ #identità #digitale e i pagamenti entro la fine di questo decennio. Il progetto è noto come infrastruttura pubblica digitale (DPI) e tra coloro che lo promuovono figurano gruppi privati o informali come la suddetta fondazione e il World Economic Forum ( #wef), ma anche gli #stati #uniti, l’ #ue e le #nazioni #unite.
E ora, il gruppo di ricerca sull’ #intelligenza #artificiale e la scienza dei dati con sede nel Regno Unito Alan Turing Institute ha ricevuto un rinnovato #finanziamento, questa volta pari a 4 milioni di dollari, concesso dalla Fondazione Gates.
Questo è stato annunciato come finanziamento iniziale per l'iniziativa dell'Istituto volta a garantire un'implementazione “responsabile” dei servizi di identificazione.
https://www.turing.ac.uk/news/....renewed-funding-deve
Il Turing Institute presenta il lavoro che sarà finanziato dalla sovvenzione nei prossimi tre anni come un progetto multidisciplinare incentrato su questioni positive, come garantire che il lancio di elementi #dpi (come l'ID digitale) avvenga adeguatamente nel rispetto della #privacy e della #sicurezza.
Ma – date le attività passate e pluriennali della Fondazione Gates, nessuno dovrebbe essere incolpato per aver interpretato questo come un tentativo di effettivamente nascondere queste questioni chiave – vale a dire la privacy e la sicurezza – da cui gli oppositori della centralizzazione delle identità delle persone attraverso schemi di identificazione digitale costantemente mettono in guardia.
Nell'annunciare il rinnovo della sovvenzione, l'Istituto Turing ha chiarito che considera l'implementazione dei “servizi di identificazione” una direzione positiva, che secondo l'organizzazione migliora tutto, dall'inclusione, all'accesso ai #servizi e ai #diritti umani.
Ma a quanto pare, sono necessarie alcune “modifiche” sulla privacy e sulla sicurezza (o almeno un “miglioramento” della percezione di come vengono gestite nei programmi di identificazione digitale). Da qui, forse, la nuova iniziativa.
“Il progetto mira a migliorare la privacy e la sicurezza dei sistemi nazionali di identità digitale, con l’obiettivo finale di massimizzare il valore per i beneficiari, limitando al contempo i rischi noti e sconosciuti per questi componenti e mantenendo l’integrità del sistema complessivo”, ha affermato l’Istituto.
Un sacco di paroloni e sentimenti positivi – ma, in parole più semplici, ciò che equivale a questa affermazione è una promessa di coprire in qualche modo “auto-magicamente” tutte le basi. Cioè: garantire subito i benefici eliminando gli aspetti negativi.
La preoccupazione qui è che questo potrebbe essere l’ennesimo blitz di pubbliche relazioni della Fondazione Gates volto a migliorare l’immagine della spinta “DPI”, diffidata da persone attente ai diritti – una sfiducia che in parte non insignificante deriva dal non fidarsi dei suoi maggiori sostenitori come se avessero qualsiasi intenzione genuinamente nobile per cominciare.
https://www.infowars.com/posts..../gates-foundation-aw