Mario Draghi ha presentato il suo rapporto sulla competitività dell’Europa. Perché l’Unione europea continui a esistere serve un “cambiamento radicale”. Solo per digitalizzare e decarbonizzare l’economia e aumentare la capacità di difesa serviranno investimenti aggiuntivi pari a due Piani Marshall.
Il rapporto tocca una serie di temi eterogenei:produttività, riduzione delle dipendenze, cambiamento climatico, inclusione sociale e indicazioni per i singoli settori. Draghi l’ha definita una “sfida esistenziale”. I valori fondativi e la produttività Il punto di partenza del piano Draghi sono i valori fondamentali dell’Europa unita, ovvero “prosperità, equità, libertà, pace e democrazia in un ambiente sostenibile“.
Stop all’unanimità
Uno dei freni alle riforme è il voto all’unanimità: può capitare che alcuni fra i 27 Paesi dell’Unione si mettano di traverso, bloccando le decisioni più importanti.
Draghi propone di superare l’impasse aumentando il ricorso al voto a maggioranza qualificata.
Il debito
Veniamo alla questione del debito: “Se le condizioni politiche e istituzionali sono presenti, l’UE dovrebbe continuare – basandosi sul modello del NextGenerationEu – a emettere strumenti di debito comune, che verrebbero utilizzati per finanziare progetti di investimento congiunti volti ad aumentare la competitività e la sicurezza europea”, scrive l’ex presidente del Consiglio. Il debito, viene spiegato, è funzionale agli investimenti. Uno dei propositi principali è quello di “aumentare i finanziamenti europei per la Ricerca e Sviluppo (R&S) nel campo della difesa e di concentrarli su iniziative comuni”.
Se l’Europa non riuscirà a diventare più produttiva, saremo costretti a fare delle scelte:dovremo ridimensionare alcune delle nostre ambizioni, se non tutte, ha specificato Draghi.
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