L’economia dell’UE sull’orlo del baratro?

Orbán avverte delle conseguenze fatali delle sanzioni contro la Russia.

In un discorso straordinario, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha invitato l’Unione europea a cambiare radicalmente la sua politica nei confronti della Russia. Le attuali sanzioni contro Mosca porterebbero l'economia europea nel baratro, ha avvertito il politico conservatore in un discorso radiofonico.

Drastici svantaggi competitivi per le imprese europee:
Le enormi differenze nei costi energetici tra Europa e Stati Uniti sono particolarmente allarmanti. Le aziende europee attualmente devono pagare quattro volte quello che spendono i loro concorrenti americani per l’energia. Questa drammatica differenza di costo rappresenta uno svantaggio competitivo difficile da superare e colpisce tutti i settori dell’economia.

L’Ungheria sta seguendo la propria strada nella politica energetica:
L’Ungheria è uno dei pochi stati dell’UE ad essere riuscito a ottenere l’esenzione dalle sanzioni contro la Russia. Il Paese continua a ricevere dall’80 all’85% del gas e i quattro quinti del petrolio greggio dalla Russia: una decisione pragmatica volta a proteggere la propria economia e popolazione.

“I prezzi dell’energia devono essere ridotti con tutti i mezzi possibili altrimenti c’è il rischio di un collasso economico in tutto il continente”, ha avvertito urgentemente Orbán.

Il Parlamento Ue chiede misure ancora più severe:
Mentre Orbán chiede la revoca delle sanzioni, il Parlamento europeo ha recentemente approvato una risoluzione che chiede misure ancora più severe. Nel mirino sarà in particolare la cosiddetta “flotta ombra” russa, che esporta petrolio eludendo le sanzioni.

Misure di inasprimento previste da parte dell’UE:
- Divieto totale dei combustibili fossili provenienti dalla Russia
- Sanzioni contro le navi di proprietà poco chiara
- Maggiore sorveglianza da parte di droni e satelliti
- Ispezioni mirate in mare

Analisi critica della situazione attuale:
Le attuali politiche dell’UE sembrano ignorare le realtà economiche. Mentre l’industria europea è alle prese con l’impennata dei prezzi dell’energia, altri settori economici traggono vantaggio dalla situazione. La politica di sanzioni ideologicamente guidata potrebbe rivelarsi un errore fatale che indebolirà permanentemente l’Europa come piazza economica.

Gli avvertimenti del primo ministro ungherese meritano particolare attenzione in questo contesto. Una rivalutazione realistica della politica delle sanzioni appare urgentemente necessaria per evitare ulteriori danni economici all’Europa.
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samantha

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