Tra le chiome degli alberi di una piccola zona boschiva qui nello Staffordshire, in Inghilterra, spuntano telai metallici che sorreggono canali di scarico che arrivano fino alle chiome. Un gruppo di ricercatori del Birmingham University Institute of Forest Research ha pompato anidride carbonica (CO2) attorno alle querce mature per simulare l’atmosfera che secondo le proiezioni dovrebbe avvolgere il pianeta Terra entro il 2050. MacKenzie e i suoi colleghi hanno condotto il loro esperimento per sette anni fino ad oggi.
Lo studio prova che i gas serra rafforzano questi ecosistemi.
Le foreste temperate mature possono assorbire più CO₂ e metano del previsto:
Per decenni, le foreste sono state celebrate come i “polmoni del pianeta”, svolgendo un ruolo fondamentale nell’assorbimento dell’anidride carbonica (CO₂) dall’atmosfera. Ma ricerche recenti rivelano che il loro contributo alla regolazione del clima potrebbe essere ancora più profondo di quanto pensassimo. Le foreste temperate mature, a quanto pare, non solo sequestrano il carbonio più efficacemente con l’età, ma ospitano anche microbi che consumano metano, un potente gas serra.
Simulazione dell’Atmosfera del 2050:
Nel profondo della campagna dello Staffordshire, i ricercatori hanno trasformato un piccolo appezzamento di foresta matura in una finestra sul futuro. Usando un metodo chiamato Free-Air CO₂ Enrichment (FACE), gli scienziati pompano livelli elevati di CO₂ nella foresta, imitando le condizioni atmosferiche previste per il 2050. Questo esperimento in corso da sette anni ha prodotto risultati notevoli.
Rob MacKenzie, direttore del Birmingham University Institute of Forest Research, guida il progetto. “La quercia è la regina del suo dominio”, osserva, indicando un albero imponente che è in piedi da secoli. Sotto la volta della foresta, tubi e fili erogano CO₂, mentre le stazioni dati tracciano i cambiamenti negli alberi, nel suolo e nell’ecosistema circostante.
Una delle scoperte più sorprendenti è che gli alberi maturi non solo continuano ad assorbire CO₂ con l’età, ma lo fanno in modo più efficace in condizioni di CO₂ elevata.La loro produzione di legno aumenta di circa il 10%, permettendo loro di immagazzinare carbonio per decenni. Ciò contraddice le precedenti ipotesi secondo cui le foreste più vecchie diventano pozzi di carbonio meno efficienti nel tempo.
Una Chioma che Consuma Metano:
Ancora più inaspettata è la scoperta che i microbi che vivono sulle superfici legnose degli alberi consumano metano. Questa attività microbica, concentrata nelle chiome, aggiunge un altro livello ai benefici climatici della foresta. Studi recenti stimano che gli alberi a livello globale rimuovono annualmente da 24,6 a 49,9 milioni di tonnellate di metano, rendendoli dal 7 al 12% più efficaci nel mitigare i cambiamenti climatici rispetto a quanto si pensava in precedenza.
Il metano, sebbene meno longevo della CO₂, è molto più efficace nel intrappolare il calore nell’atmosfera. La riduzione dei livelli di metano è stata identificata come una “rapida vittoria climatica”, e il ruolo degli alberi in questo processo evidenzia l’importanza critica di proteggere e ripristinare le foreste.
Implicazioni Globali per le Foreste:
Questo fenomeno non è limitato allo Staffordshire. In tutto il mondo, sono in corso esperimenti simili. Nella foresta pluviale amazzonica, uno dei più grandi laboratori all’aperto del mondo sta esplorando come le foreste tropicali rispondono ai livelli elevati di CO₂. I risultati iniziali suggeriscono una crescita più rapida, ma anche potenziali vulnerabilità, come uno spostamento verso specie con cicli di vita più brevi e minore resistenza alla siccità.
Le implicazioni sono chiare: le foreste, in particolare quelle mature, sono alleati indispensabili nella lotta contro i cambiamenti climatici. Forniscono molteplici servizi ecosistemici, dal sequestro del carbonio all’assorbimento del metano. Ma non possono da sole compensare le emissioni delle attività umane.
Come afferma MacKenzie, “Certo, c’è un ruolo per le foreste, ma non è una soluzione miracolosa”.
Un Appello all’Azione:
Queste scoperte sottolineano l’urgente necessità di proteggere le foreste esistenti e dare priorità alla riforestazione. Le foreste mature, in particolare, possiedono un potenziale inesplorato come soluzioni climatiche naturali. Salvaguardando questi ecosistemi, non solo preserviamo la biodiversità, ma miglioriamo anche la capacità del nostro pianeta di assorbire i gas serra.
Sebbene le innovazioni tecnologiche siano fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici, le soluzioni naturali rimangono una pietra angolare dei nostri sforzi. L’umile albero, con il suo lavoro silenzioso ma vitale, continua a ricordarci che a volte gli strumenti migliori per il futuro sono radicati nel passato.
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