Partnership tra UNESCO e UE per ampliamento della regolamentazione dei contenuti online

L'UE e l'UNESCO approfondiscono la loro collaborazione per regolamentare i contenuti online e definire le politiche di governance digitale, cioé per affrontare la disinformazione e l'incitamento all'odio a livello globale.

L'UE sta spendendo altri 4 milioni di euro (poco meno di 4,2 milioni di dollari) per un progetto che gestisce insieme all'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), noto come Social Media 4 Peace (SM4P).

I paesi interessati da questo ultimo contributo di Bruxelles sono Iraq, Kirghizistan e Sudafrica, come nuovi paesi inclusi, mentre quanto già realizzato in Indonesia e Kenya sarà "rafforzato", ha affermato l'ONU.

Altri che hanno preso parte al progetto, che i critici considerano un'iniziativa di censura, sono la Bosnia-Erzegovina e la Colombia. L'UE ha già donato 4 milioni di euro a SM4P nel 2021, quando è stato lanciato.

Secondo la pagina SM4P dell'UE, lo scopo del progetto è quello di occuparsi di "contenuti online potenzialmente dannosi, in particolare incitamento all'odio". Ora l'UNESCO ha annunciato l'ultimo contributo affermando che aiuterà la missione di SM4P ad affrontare i contenuti dannosi nelle società "incline ai conflitti e polarizzate".

E l’agenzia delle Nazioni Unite promette di proteggere la libertà di parola e i diritti “delle comunità più vulnerabili ed emarginate”.

A parte la dichiarazione dal suono distopico di essere lì per contrastare “contenuti potenzialmente dannosi”, SM4P solleva perplessità per attività come il contributo alla “modellazione” del Global Forum of Networks.

La fiorente partnership UE-ONU per contrastare “la disinformazione e l’incitamento all’odio a livello globale” ha anche contribuito a ciò che viene definito dibattito politico globale sulla governance delle piattaforme digitali.

Nel sistema delle "bambole giocattolo dei progetti di censura" delle Nazioni Unite, il Global Forum of Networks è stato creato per consentire ai regolatori internazionali di collaborare e implementare le Linee guida dell'UNESCO per la governance delle piattaforme digitali, risultato delle suddette "discussioni", e su cui SM4P si concentrerà fino al 2027.

Nella pagina Informazioni delle Linee guida si afferma che l'obiettivo di questa iniziativa è "affrontare i problemi della disinformazione e dell'incitamento all'odio online".

Poi c'è l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i suoi 17 obiettivi, tra cui l'Obiettivo di sviluppo sostenibile 16.9 ("identità legale per tutti, compresa la registrazione delle nascite, entro il 2030"), che promuove l'identità digitale come mezzo per partecipare all'economia digitale.

Questo è un altro obiettivo a cui SM4P contribuirà, secondo la pagina UE dedicata al progetto.

Nell'annunciare l'ultimo contributo da 4 milioni di euro dell'UE, l'UNESCO ha affermato che SM4P ha già più di 80 partner in Bosnia ed Erzegovina, Colombia, Indonesia e Kenya, ma che la sua influenza nel "promuovere la collaborazione tra più parti interessate e rafforzare la resilienza contro i danni online" si estende "oltre i paesi target".
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samantha

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