Malattia X è in preparazione: WEF, Bill Gates e CEPI investono miliardi

Come è possibile investire miliardi nello sviluppo di un vaccino senza un agente patogeno specifico?

Sguardo critico al documento CEPI del 10 marzo 2025: Miliardi per una malattia che non esiste.
Questo documento proviene direttamente dal sito web ufficiale del CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) ed elenca in dettaglio i progetti di vaccino attualmente finanziati, comprese le fasi di sviluppo, le tecnologie e gli importi dei finanziamenti.

Ciò che risalta in particolare è che una parte significativa dei fondi sarà destinata allo sviluppo di un vaccino contro la “Malattia X”, una malattia ipotetica che non esiste ancora.

Questa pratica solleva seri interrogativi:
Come è possibile investire miliardi nello sviluppo di un vaccino senza un agente patogeno specifico?
L’esistenza della “Malattia X” è puramente ipotetica. Tuttavia, viene trattato come una minaccia reale con fondi pubblici. Ciò è estremamente discutibile sia dal punto di vista medico che etico.

A quanto ammontano gli importi?
Sommando gli importi elencati nel documento si ottiene una stima totale di oltre 1,5 miliardi di dollari , ma si tratta di una stima prudente. Solo per alcuni progetti riguardanti la variante del COVID-19 sono stati stanziati oltre 300-400 milioni di dollari . Per quanto riguarda la “Malattia X”, il CEPI elenca 18 (!) diversi approcci progettuali, tutti finanziati.

Chi finanzia il CEPI?
Il CEPI è finanziato da un mix di governi, fondazioni e grandi aziende, tra cui:
Fondazione Bill & Melinda Gates, Wellcome Trust, Governo Federale di Germania, Norvegia, Gran Bretagna, Canada, Australia, Aziende farmaceutiche e attori privati

Questo intreccio tra interessi privati ​​e finanziamenti pubblici solleva questioni fondamentali sulla trasparenza e sul controllo democratico.

La malattia X è un pretesto scientifico per ulteriori controlli sulla pandemia e profitti farmaceutici?
Non si può escludere che la “Malattia X” venga deliberatamente utilizzata per giustificare nuovi investimenti di miliardi nella ricerca e nelle misure di emergenza, con potenzialmente scarso controllo su quando , come o se questa malattia diventerà mai realtà. I critici si chiedono quindi: questa “malattia X” verrà un giorno “creata” artificialmente per giustificare il denaro già investito e trasformarlo in profitti?

Cosa significa questo per la società?
Invece di vere riforme sanitarie, prevenzione e ricerca terapeutica, gran parte dei fondi pubblici e privati ​​viene dirottata verso rischi speculativi. Ciò crea dipendenze, mancanza di trasparenza e apre la porta ad ulteriori leggi di emergenza, con il pretesto di prevenire un'epidemia globale.

Ciò che è particolarmente preoccupante è che il CEPI si affida fortemente alla tecnologia mRNA, nonostante il fatto che i vaccini a mRNA non abbiano dimostrato di essere completamente efficaci nella pandemia di COVID-19. In molti luoghi l'effetto protettivo promesso non si è concretizzato, mentre sono stati documentati effetti collaterali come miocardite, reazioni autoimmuni e altri danni. Alla luce di queste esperienze, sembra negligente investire ancora una volta miliardi nella stessa tecnologia, soprattutto per una malattia che ancora non esiste.

Conclusione:
il documento CEPI mostra chiaramente che vengono investiti enormi sforzi e risorse nella speculazione su qualcosa che non esiste ancora dal punto di vista medico. La “Malattia X” potrebbe diventare il modello per una nuova era di controllo medico-industriale delle società, con un prezzo elevato per la democrazia, la scienza e l’integrità pubblica. Le domande critiche sono più che appropriate.

CEPI-active-portfolio-overview-Updated-10-Mar-2025 -PDF


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