L'intelligenza artificiale entrerà nei tribunali e negli ospedali: le nuove norme approvate tra le polemiche
Approvato un provvedimento che fissa i principi di applicazione nel settore pubblico di una tecnologia dagli effetti imprevedibili.
L'intelligenza artificiale offre opportunità e sfide:il Parlamento muove i primi passi per regolare un settore che sta rivoluzionando la vita delle persone. Il Senato ha approvato un disegno di legge voluto dal governo Meloni che punta a fissare i principi di applicazione nel settore pubblico di una tecnologia dagli effetti imprevedibili. Un provvedimento che ha suscitato polemiche: l'ombra di Elon Musk è finita nuovamente nell'arena politica.
Che cosa prevede il testo
Il disegno di legge, intitolato "Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale", è stato approvato ieri, giovedì 20 marzo, in prima lettura dall'aula del Senato, con 85 voti favorevoli, 42 contrari e nessun astenuto. Adesso dovrà ricevere l'ok della Camera per diventare una legge a tutti gli effetti. Tra le novità contenute nel testo vi è il consenso genitoriale per i minori di quattordici anni nell'uso dell'Intelligenza artificiale, l'istituzione di un osservatorio sull'adozione di sistemi di Ia nel mondo del lavoro, una disciplina specifica per l'utilizzo nei processi giudiziari e l'istituzione di una strategia nazionale sul settore. Il disegno di legge interviene anche in ambito sanitario, specificando che l’utilizzo di algoritmi intelligenti dovrà contribuire al miglioramento del sistema, alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle malattie. Il tutto dovrà avvenire nel rispetto dei diritti, delle libertà e degli interessi della persona, anche in materia di protezione dei dati personali.
Nei ventotto articoli approvati dal Senato trova spazio anche il diritto d'autore, con l'introduzione nel Codice penale di aggravanti per reati commessi tramite intelligenza artificiale. Vengono poi sbloccati degli investimenti fino a un miliardo di euro nel capitale di rischio di imprese che operano in Italia nel settore dell'intelligenza artificiale, della cybersicurezza, delle tecnologie quantistiche e dei sistemi di telecomunicazioni. Il disegno di legge prevede poi che per i sistemi destinati a uso pubblico siano installati su server che si trovano nel territorio nazionale con l'obiettivo di garantire la sovranità e la sicurezza dei dati sensibili dei cittadini Le sole deroghe previste riguardano i sistemi di intelligenza artificiale impiegati nell’ambito di operazioni militari condotte all'estero.
L'ombra di Musk
Dopo le polemiche alla Camera sul ddl Spazio in Parlamento si è tornati a parlare di Musk. Nell'aula del Senato la miccia è stata accesa dal dibattito sulla protezione dei dati strategici dell'Italia. Le opposizioni avevano presentato alcuni emendamenti all'articolo 6 del disegno di legge, intitolato "Disposizioni in materia di sicurezza e difesa nazionale". Il provvedimento prevede che "i sistemi di intelligenza artificiale destinati all'uso in ambito pubblico, fatta eccezione per quelli impiegati all'estero nell'ambito di operazioni militari, devono essere installati su server ubicati nel territorio nazionale, al fine di garantire la sovranità e la sicurezza dei dati sensibili dei cittadini". Fratelli d'Italia voleva inserire una specifica - "ove abbiano ad oggetto dati strategici in un contesto connesso alla sicurezza nazionale" - nel testo: poteva contare sull'appoggio degli alleati e del governo.
In aula interviene però il sottosegretario con delega all'Innovazione tecnologica Alessio Butti per esprimere un parere contrario su tutte le proposte di modifica, sia quelle firmate dalle opposizioni che l'emendamento del partito di Giorgia Meloni. Da lì è scoppiata la polemica, con il leader di Italia Viva Matteo Renzi che ha accusato il governo Meloni di aver subito le "interferenze" di Elon Musk. "Cosa è successo? I senatori si sono avvicinati, il senatore Butti ha preso il telefono. Il punto fondamentale è che secondo me è arrivata una telefonata da Palazzo Chigi al senatore Butti", ha dichiarato Renzi, protagonista di una polemica con la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli. Il sottosegretario ha smentito la ricostruzione, spiegando che "non sono arrivate telefonate da Chigi né da qualsiasi altra autorità, a me o ai relatori".
fonte
Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale - PDF