Il Giubileo è un'occasione d'oro per spaventare i pellegrini, quindi la Pfizer fa campagna per incentivare i tamponi. Ma il Covid-19 è ancora solo un'emergenza nell'interesse di Big Pharma. E perché la pandemia ci ha insegnato che la paura è metà della battaglia.
"Partecipando al Giubileo, attenzione al Covid-19". È più o meno questo l'appello che in questi giorni sta comparendo su molti quotidiani italiani sotto forma di campagna pubblicitaria. Dietro c'è la Pfizer che, con il supporto delle principali associazioni mediche, sta lanciando una massiccia campagna pubblicitaria per mettere in guardia i pellegrini dai rischi del Covid-19.
E visto che la Pfizer è la prima azienda Big Pharma nella produzione del vaccino anti-Covid-19, è naturale pensare che si tratti proprio di un tentativo di ricordare ai pellegrini di vaccinarsi, considerando anche lo spettro dei 35 milioni di pellegrini attesi a Roma durante l'Anno Santo.
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Quindi Pfizer sta lanciando una campagna massiccia, che al momento appare sui giornali. Ma non si ferma alla stampa, sta investendo nell'intero sistema di trasporto pubblico della Città Eterna: metropolitana, autobus e treni locali.
"Il Giubileo non capita tutti i giorni", si leggeva in nota a una pagina della cronaca romana del quotidiano Il Messaggero di lunedì scorso. Sottotitolato: "Non lasciate che il Covid-19 e le altre infezioni respiratorie vi ostacolino". Il messaggio è chiaro, e la stessa casa farmaceutica lo rende esplicito sul suo sito: "Sono attese a Roma oltre 35 milioni di persone da tutto il mondo durante l'anno giubilare, un evento importante che in molti aspettavano e vogliono vivere in sicurezza. L'elevato numero di turisti e pellegrini potrebbe causare problemi di salute se non si presta la dovuta attenzione alla prevenzione del rischio di malattie infettive, e in situazioni di rischio non possiamo semplicemente 'aspettare e sperare'".
Sembra davvero che l'idea che grandi afflussi di persone equivalgano inevitabilmente a grandi afflussi di malattie abbia ormai preso piede. Con simili spauracchi, alcuni pellegrini potrebbero decidere di restare a casa, ma non è questo che preoccupa chiaramente i signori.
Ciò che conta è l'inevitabile pap test, che è stato ripreso ed è condizione sine qua non per la concessione dell'indulgenza giubilare. La confessione è importante, ma la certezza di non essere stati contagiati da un virus lo è ancora di più.
Da qui l'idea - prosegue il comunicato Pfizer - di lanciare una campagna per sensibilizzare la popolazione, i cittadini romani e non solo, sulla necessità di prestare attenzione a eventuali sintomi respiratori, di effettuare il pap test in caso di sospetto e di rivolgersi al proprio medico o farmacista per i consigli del caso.
L'iniziativa Pfizer è stata sostenuta da Cittadinanzattiva, Federfarma, FIMMG, FOFI e SIMG.
Inutile dire che il fantastico tampone potrebbe sostituire il rosario nella borsa del pellegrino. E per chi volesse essere ancora più sicuro, c'è il vaccino. Poco importa che persino i muri di Trastevere abbiano capito che il vaccino non impedisce la diffusione di nessun contagio: il mezzo è il messaggio, e se lo dice la pubblicità, ci deve essere del vero.
Deve quindi significare qualcosa il fatto che, a due anni dalla fine della pandemia, vengano investite così ingenti risorse per continuare a trasmettere il messaggio che il Covid-19 è ancora un pericolo e che dobbiamo proteggerci.
Sono i resti di una situazione che non si è risolta dopo la pandemia: il virus è il nemico numero uno, seguire le istruzioni per non rovinare la festa. La paura, il sospetto, la voglia irrefrenabile di comunicare che dal Covid-19 non ci libereremo mai, è il ricatto velato che continua a essere diffuso con il supporto delle istituzioni. L'importante è spaventare le persone facendole credere che qualcosa (di terribile) sta per accadere.
La campagna pubblicitaria non è motivata da alcun rischio, nemmeno temuto, o da notizie concrete di un'epidemia di qualsiasi tipo, altrimenti l'Organizzazione Mondiale della Sanità ci avrebbe già 'infastidito' con vari allarmi e avvertimenti. No, anche quando non ci sono rischi particolari, dobbiamo restare vigili, perché è proprio quando non ci sono rischi che dobbiamo ricordare ai cittadini, e soprattutto ai pellegrini, che la vita è fugace. E basta poco per rovinarla.
Un messaggio da uccello di malaugurio, contrario allo spirito del Giubileo, che è invece una forma molto elevata di fiducia in Dio e di speranza, che guarda più all'altro mondo che a questo. Ma loro non sanno cosa sia la speranza. Ammesso e non lo ammetto, che non stiano pensando all'ex ministro della Salute con lo stesso nome, un'altra persona che amava usare queste tattiche della paura e che oggi vorrebbe crogiolarsi in esse.
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