Una nuova, schiacciante relazione della Corte dei conti europea ha messo a nudo la cronica incapacità dell'UE di garantire trasparenza, responsabilità o competenze di base nelle modalità di distribuzione di miliardi di euro alle ONG. La relazione è un urlo burocratico di imbarazzo – dal tono tecnico ma dal contenuto devastante – e conferma ciò che MCC Bruxelles sospetta da tempo e ha recentemente evidenziato nei nostri nuovi, devastanti rapporti: il sistema è truccato, poco chiaro e completamente nelle mani di pochi privilegiati.
Il verdetto della Corte dei conti? "Nessuna panoramica affidabile dei finanziamenti UE concessi alle ONG". E la situazione è ancora peggiore. La Corte afferma chiaramente: "Ottenere informazioni affidabili su tutti i fondi UE ricevuti dalle ONG è praticamente impossibile".
Il complesso propagandistico UE-ONG ha finora tentato di far passare le critiche a se stesso come opera dell'"estrema destra". Ma ora abbiamo la prova diretta del revisore ufficiale dell'UE che confessa che l'Unione, nel suo ruolo auto-assegnato di bussola morale e benefattore globale, non può – o non vuole – tracciare dove vanno a finire i suoi soldi, chi li riceve o per cosa vengono utilizzati.
Tra le rivelazioni più sorprendenti:
- Sistemi di dati opachi: i dati sui finanziamenti sono sparsi su più siti web e database, rendendo impossibile qualsiasi panoramica coerente. La Corte rileva pratiche di pubblicazione "frammentate" che "ostacolano la trasparenza e limitano la comprensione".
- Finanziamenti clientelari:su oltre 4.400 ONG finanziate tra il 2014 e il 2023, solo 30 organizzazioni hanno ricevuto più di 3,3 miliardi di euro , ovvero oltre il 40% del totale. Il tanto decantato pluralismo dell'UE assomiglia più a un cartello.
- Supervisione fittizia:nonostante le dichiarazioni pubbliche, la Commissione non verifica in modo proattivo se queste ONG rispettino i "valori" dell'UE; non esistono dati affidabili su cosa queste entità facciano con i soldi dei contribuenti.
- Depistaggio nell'advocacy:il rapporto rivela che le ONG impegnate in attività di lobbying e advocacy, a volte incontrando direttamente eurodeputati e funzionari della Commissione, hanno visto le loro attività occultate nei database ufficiali. In almeno un caso, non vi è stata alcuna divulgazione.
- Classificazioni di fantasia:nel periodo 2021-2023, oltre il 90% delle entità beneficiarie non è stato correttamente classificato nel Sistema di Trasparenza Finanziaria (SFT). Le ONG sono state erroneamente etichettate come società private o spesso non sono state etichettate affatto: da un campione, sono state individuate 70 entità che non erano contrassegnate come ONG nel sistema contabile della Commissione, nonostante le indicazioni provenienti da altri registri indicassero il contrario.
- Cifre ritardate e imprecise : ad esempio, un accordo di sovvenzione ha impegnato 549 milioni di euro, ma l'FTS ne ha riportati solo 317 milioni. Non si tratta di un errore contabile, ma di un fallimento sistemico.
Peggio ancora, gran parte dei finanziamenti rimane completamente al di fuori del controllo dell'UE. Nell'ambito della cosiddetta "gestione concorrente" con gli Stati membri, 2,6 miliardi di euro sono stati destinati a circa 7.500 ONG tra il 2021 e il 2023, eppure non esistono dati consolidati a livello UE su come siano stati spesi tali fondi. La Corte definisce l'intera struttura "incompleta", "incoerente" e "intempestiva".
In risposta al crescente rischio reputazionale, la Commissione ha emanato silenziosamente delle linee guida nel maggio 2024 per impedire alle ONG di esercitare pressioni sulle istituzioni dell'UE. Il fatto che un tale divieto fosse necessario la dice lunga.
Frank Furedi, direttore esecutivo del think tank MCC di Bruxelles, ha affermato:"L'opacità sistemica rivelata dalla Corte dei conti europea è un'ulteriore indicazione di come potere e risorse siano monopolizzati da pochi attori privilegiati, mentre l'opinione pubblica rimane all'oscuro. Questa relazione dimostra che il presunto impegno dell'UE per la trasparenza e la responsabilità non è altro che una facciata."
Purtroppo, le raccomandazioni della Corte dei Conti sono superficiali e apatiche: una definizione adeguata di "ONG" potrebbe arrivare entro il 2025. Miglioramenti al sistema di tassazione a lungo termine (FTS)? Forse entro il 2029. Verifica basata sul rischio dei valori dei beneficiari? Non prima del 2028. Molti degli attuali beneficiari avranno esaurito le loro sovvenzioni e se ne saranno andati entro quella data.
Questo non è solo un fallimento tecnico, ma anche morale e politico. Quando il potere è così opaco, la responsabilità diventa impossibile.
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