Problema di privacy di Microsoft Recall

Microsoft amplia lo strumento di richiamo basato sull'intelligenza artificiale che registra e indicizza l'attività degli utenti.

Recall è una macchina con memoria integrata camuffata da comodità: trasforma silenziosamente ogni momento trascorso sulla tastiera in una cronologia consultabile.

Il rinnovato impegno di Microsoft nel lancio di Recal , una funzionalità basata sull'intelligenza artificiale in Windows 11 che registra automaticamente l'attività dell'utente ogni pochi secondi, sta riaccendendo profonde preoccupazioni tra coloro che si concentrano sulla privacy digitale e sulla sicurezza personale.

Inizialmente sospeso a seguito di una tempesta di critiche lo scorso anno, Recall è tornato silenziosamente in una versione di anteprima di Windows 11 (Build 26100.3902), ora disponibile per tester selezionati. Lo strumento acquisisce istantanee dello schermo di un utente a intervalli regolari e crea una cronologia consultabile di tutto, dall'utilizzo delle app ai siti web visitati e ai documenti consultati. Mentre Microsoft lo presenta come uno strumento pratico, i sostenitori della privacy vi vedono un meccanismo di sorveglianza mascherato.

L'azienda afferma che lo strumento è sicuro. Richiede agli utenti di aderire e registrarsi a Windows Hello per accedere agli snapshot archiviati. Microsoft descrive la funzionalità come un modo per "trovare e tornare rapidamente a qualsiasi app, sito web, immagine o documento semplicemente descrivendone il contenuto". Gli utenti, afferma l'azienda, possono mettere in pausa la registrazione e scegliere cosa salvare.

Ma queste rassicurazioni non valgono per chi mette in guardia dalle conseguenze più ampie. Il fatto che Recall sia un servizio opzionale non impedisce l'esposizione dei dati di persone che non l'hanno mai attivato. Se qualcuno con Recall attivato riceve una foto privata, un messaggio o un documento sensibile, questi verranno silenziosamente acquisiti, analizzati e indicizzati dallo strumento, indipendentemente dalle intenzioni del mittente o dagli strumenti di privacy utilizzati.

La capacità di questa funzionalità di archiviare e catalogare i dati in modo così completo solleva una serie di questioni legali, di sicurezza ed etiche. Avvocati, governi e operatori di spyware otterrebbero un livello di accesso senza precedenti alla vita digitale di un utente; non tramite forza bruta o phishing, ma tramite uno strumento integrato che essenzialmente crea un time-lapse dell'attività del computer.

Per chi teme la crescente diffusione dell'intelligenza artificiale nell'informatica quotidiana, Recall è diventato un caso esemplare. I critici lo hanno inquadrato come parte di una tendenza più ampia, in cui le aziende iniettano funzionalità di intelligenza artificiale nelle piattaforme esistenti non per servire gli utenti, ma per favorire il coinvolgimento, la raccolta dati o il lock-in.
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stella

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