Il sedicente benefattore e fondatore del WEF Klaus Schwab è sottoposto a crescenti pressioni. A solo un giorno dalle sue inaspettate dimissioni dalla carica di presidente del World Economic Forum, sono emersi dettagli esplosivi: Schwab, 88 anni, deve affrontare gravi accuse di cattiva condotta finanziaria ed etica.
Il whistleblower rivela - vita lussuosa a spese della fondazione:
Una lettera anonima inviata al consiglio di amministrazione da attuali ed ex dipendenti del WEF dipinge un quadro allarmante di abuso di potere e nepotismo. Ciò che è particolarmente sconcertante è che Schwab avrebbe fatto pressione sui dipendenti più giovani affinché prelevassero migliaia di dollari dagli sportelli bancomat per lui. Inoltre, pare che i massaggi negli hotel privati venissero pagati con fondi della fondazione.
Villa Mundi - il giocattolo da 50 milioni di dollari della famiglia Schwab:
Al centro delle accuse c'è anche la moglie di Schwab, Hilde. Si dice che abbia organizzato "incontri pro forma" per giustificare viaggi di vacanza di lusso a spese dell'organizzazione. Particolarmente esplosiva è la storia della "Villa Mundi", una proprietà di lusso situata accanto alla sede centrale del WEF di Ginevra. Per l'acquisto furono spesi 30 milioni di dollari e altri 20 milioni furono destinati alla ristrutturazione, il tutto sotto lo stretto controllo di Hilde Schwab.
La profonda caduta del profeta del "Grande Reset":
L'ironia non potrebbe essere più grande: proprio l'uomo che predica al mondo un "Grande Reset" e vuole rendere accettabile per tutti rinunciare alla carne in favore degli insetti, ora deve affrontare accuse di arricchimento personale. Il consiglio di amministrazione ha già avviato un'indagine, con grande disappunto di Schwab, che minaccia azioni legali.
Sviluppi drammatici dietro le quinte:
La situazione degenerò durante una riunione di emergenza tenutasi la domenica di Pasqua. Invece di dare inizio a una fase di transizione ordinata, come inizialmente previsto, Schwab si dimise immediatamente. Un portavoce della coppia Schwab nega fermamente tutte le accuse, ma il danno all'immagine del sedicente benefattore è ormai fatto.
Questi sviluppi gettano una luce rivelatrice su quelle élite globali che vogliono dettare a tutti noi come dovremmo vivere. Mentre predicano la rinuncia, sembrano vivere nel lusso, a spese delle loro organizzazioni. La credibilità del World Economic Forum, che ama presentarsi come un'autorità morale per la trasformazione globale, rischia di essere danneggiata in modo permanente da queste rivelazioni.
"Ci sentiamo in dovere di condividere un rapporto completo sui fallimenti sistematici di governance e sugli abusi di potere che hanno avuto luogo per molti anni sotto l'autorità incontrollata di Klaus Schwab",si legge nella lettera del whistleblower.
Solo il futuro dirà se il WEF riuscirà a sopravvivere a questa crisi. Una cosa, tuttavia, è già chiara: l'autoproclamato architetto del "Grande Reset" sta attualmente vivendo il suo personale reset, e probabilmente andrà diversamente da come previsto.
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