Questa notizia probabilmente susciterà notevole entusiasmo negli ambienti conservatori, poiché Schwab è considerato una delle figure più controverse dell'élite globalista.
L'uomo dietro il "Grande Reset" reagisce:
Klaus Schwab, l'86enne ideatore dello spettacolo annuale di Davos, si sente evidentemente in dovere di intraprendere un'azione legale contro i suoi sempre più critici. L'uomo che ha suscitato polemiche in tutto il mondo con il suo concetto di "Grande Reset" ora ricorre all'ultima risorsa: la magistratura.
È notevole la suscettibilità con cui reagisce l'autoproclamata élite globale quando vengono messi in discussione i suoi piani per trasformare la nostra società. La mossa di Schwab potrebbe essere vista come un tentativo di mettere a tacere le voci critiche, un approccio che sembra più che discutibile in una società democratica.
Un segno di debolezza?
Il fatto che Schwab ricorra a tali misure potrebbe essere interpretato come un segno di debolezza. Se sei sicuro della tua causa, non hai bisogno di sporgere denuncia contro i critici. A quanto pare, le accuse contro il WEF e il suo fondatore hanno toccato un nervo scoperto.
"Non possiederai nulla e sarai felice":questo slogan attribuito al WEF è diventato il simbolo di un temuto futuro distopico in cui una piccola élite determina il destino dell'umanità.
L'offensiva legale di Schwab giunge in un momento in cui la fiducia nelle organizzazioni sovranazionali e nei loro programmi ha raggiunto i minimi storici. Sempre più persone si chiedono quali siano le vere intenzioni che si celano dietro le piacevoli espressioni di “sviluppo sostenibile” e “crescita inclusiva”.
La paura dell'élite del risveglio della borghesia:
Sembra che le élite abbiano sempre più paura di una classe media che si sta risvegliando e che scopre i loro piani. Gli anni del Coronavirus hanno aperto gli occhi a molte persone su quanto rapidamente i diritti fondamentali possano essere compromessi sotto l'egida del "bene comune". L'azione legale di Schwab potrebbe essere vista come un tentativo disperato di riprendere il controllo dell'opinione pubblica.
Una battaglia per il diritto di interpretare:
Ciò a cui stiamo assistendo qui non è altro che una battaglia per il diritto di interpretare il futuro della nostra società. Da un lato ci sono i globalisti come Schwab con la loro visione di un ordine mondiale controllato centralmente. D'altro canto, si sta formando sempre più una resistenza da parte di persone che vogliono preservare la propria sovranità nazionale, i propri valori tradizionali e la propria libertà economica.
La denuncia penale di Schwab potrebbe rivelarsi un boomerang. Invece di intimidire i critici, potrebbe innescare l'effetto Streisand e attirare ancora più attenzione sulle discutibili attività del WEF. In un momento in cui la fiducia nelle istituzioni consolidate sta diminuendo, simili minacce legali sembrano un disperato tentativo di difendere una posizione di potere in rovina.
Resta da vedere come si svilupperà questa controversia legale. Una cosa è certa, tuttavia: i tempi in cui l'élite autoproclamata poteva portare avanti il proprio programma senza incontrare ostacoli sono finiti. Il risveglio è iniziato e nessuna denuncia penale al mondo potrà fermarlo.
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