La riforma dei reati contro gli animali, approvata in via definitiva dal Senato il 29 maggio 2025, segna una svolta storica per la tutela degli animali in Italia. Dopo vent’anni di attese e battaglie, la nuova legge introduce pene più severe, nuove misure di prevenzione e una rivoluzione nella prospettiva giuridica: gli animali diventano finalmente soggetti titolari di diritti, riconosciuti come esseri senzienti e non più semplici oggetti della compassione umana.
Le principali novità della riforma:
1. Carcere e multe più alte per chi maltratta o uccide animali:
- Uccisione di animali:chi uccide un animale rischia il carcere da 6 mesi fino a 4 anni e una multa fino a 60.000 euro, soprattutto se il fatto è commesso con sevizie o prolungando le sofferenze.
- Maltrattamento:per chi maltratta un animale la reclusione arriva fino a 2 anni, sempre accompagnata da una multa fino a 30.000 euro. Non sono più previste sanzioni pecuniarie alternative: la pena detentiva diventa reale.
- Aggravanti:tutte le pene possono essere aumentate di un terzo se i reati sono commessi alla presenza di minori, contro più animali o se diffusi tramite strumenti informatici e telematici.
2. Stop ai combattimenti e alle competizioni violente:
- Organizzazione di combattimenti:chi organizza combattimenti tra animali rischia da 2 a 4 anni di carcere e multe fino a 160.000 euro.
- Partecipazione:basta partecipare “a qualsiasi titolo” a combattimenti o competizioni per rischiare fino a 2 anni di reclusione e una multa di 30.000 euro.
- Misure antimafia:per chi organizza abitualmente combattimenti o traffico di cuccioli, potranno essere applicate le misure di prevenzione previste dal codice antimafia, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
3. Divieto di tenere i cani alla catena:
È introdotto il divieto totale di tenere cani e altri animali d’affezione legati con catene. Le multe per chi viola questa norma arrivano fino a 5.000 euro.
Questo divieto vale su tutto il territorio nazionale e rappresenta una tutela concreta contro una delle forme più diffuse di maltrattamento.
4. Più tutele nei sequestri e stop all’abbattimento:
Gli animali sequestrati non potranno più essere abbattuti: dovranno restare sotto custodia fino alla fine del processo.
Le associazioni animaliste potranno chiedere il riesame del sequestro per garantire il miglior trattamento possibile e ottenere l’affido definitivo degli animali sequestrati, dietro cauzione.
5. Stretta su abbandono, traffico illecito e pellicce:
- Sanzioni più severe per l’abbandono e l’import illegale di animali.
- Divieto totale di utilizzare pellicce di gatti domestici per fini commerciali.
6. Nuove modalità di indagine e prevenzione:
Viene istituita una sezione specifica nella banca dati delle forze dell’ordine per raccogliere e analizzare tutte le informazioni relative a questi reati, facilitando il coordinamento tra le forze di polizia.
Le misure di prevenzione per i reati abituali saranno simili a quelle previste per i crimini di stampo mafioso.
7. Cambia la filosofia della legge:
Il codice penale non tutela più solo il “sentimento dell’uomo verso gli animali”, ma direttamente gli animali come vittime, riconoscendo i loro diritti indipendentemente dalla percezione umana.
Perché questa legge è una svolta:
La nuova legge rappresenta un cambio di paradigma: gli animali sono riconosciuti come soggetti di diritto, esseri senzienti che provano emozioni e dolore, e non più oggetti da tutelare solo in quanto “vicini” all’uomo. Le pene sono finalmente adeguate alla gravità dei reati, la prevenzione si rafforza e le associazioni animaliste ottengono strumenti concreti per intervenire. L’Italia si allinea così agli standard europei più avanzati nella tutela degli animali.
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