Con l'Agenda 2030, l'ONU è determinata a liberare l'umanità dalla tirannia della povertà e della miseria e a guarire il nostro pianeta. Ma è davvero così? Se guardiamo più da vicino i suoi obiettivi, emerge un quadro molto diverso…
L'Agenda 21 è un programma d'azione dell'ONU adottato nel 1992 da 182 Paesi alla Conferenza sull'ambiente e lo sviluppo di Rio de Janeiro. Contiene raccomandazioni concrete sulle politiche di sviluppo e ambientali per il 21° secolo. Con l'Agenda 2030 adottata dall'ONU nel 2015, gli obiettivi dell'Agenda 21 sono stati poi sviluppati in base alle sfide sorte a livello globale e ora si applicano ugualmente a tutti i Paesi.
L'obiettivo ufficiale dei 17 punti chiave dell'Agenda 2030è quello di contrastare il peggioramento della situazione nei Paesi e di migliorare il mondo sotto la premessa della sostenibilità.
La risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2015 afferma:
"Siamo determinati a liberare l'umanità dalla tirannia della povertà e della miseria e a guarire e proteggere il nostro pianeta. Siamo determinati a fare i passi coraggiosi e trasformativi urgentemente necessari per mettere il mondo sulla strada della sostenibilità e della resilienza. Ci impegniamo a non lasciare indietro nessuno in questo viaggio che intraprendiamo insieme oggi".
Esaminando più da vicino i programmi politici, tuttavia, diventa evidente che si perseguono costantemente obiettivi molto diversi da quelli apparentemente presentati alla popolazione.
Sotto questo aspetto dell'inganno, Kla.TV ha esaminato da vicino 12 dei 17 punti chiave dell'Agenda 2030 e li ha "tradotti" in modo che gli spettatori di tutto il mondo possano confrontare il significato reale e pratico di questi obbiettivi formulati in modo positivo:
Obiettivo 1: Porre ovunque fine alla povertà in tutte le sue forme.
Invece, vediamo intere popolazioni diventare dipendenti dalle sovvenzioni del governo, con il risultato di una società che va di soppiatto verso un sistema socialista. Attraverso il Fondo Monetario Internazionale (FMI), le nazioni cadono in trappole del debito dalle quali non potranno mai riemergere.
Obiettivo 2: Eliminare la fame, raggiungere la sicurezza alimentare e una migliore nutrizione, e promuovere un'agricoltura sostenibile.
Tuttavia, l'agricoltura naturale su piccola scala viene distrutta, mentre allo stesso tempo le multinazionali controllano sempre più la produzione alimentare globale attraverso l'agricoltura industriale, l'ingegneria genetica e i prodotti agro-chimici.
Obiettivo 3: Assicurare una vita sana a tutte le persone di tutte le età e promuovere il loro benessere.
Tuttavia, vediamo che la vaccinazione obbligatoria viene introdotta ovunque e che i metodi di guarigione naturale vengono soppressi o perseguitati. Di conseguenza, le persone sono sempre più dominate dall'industria farmaceutica, i cui prodotti hanno dimostrato di rendere le persone più malate o persino di ridurle.
Obiettivo 4: Garantire un'educazione inclusiva, equa e di qualità e promuovere opportunità di apprendimento per tutti per tutta la vita.
Invece, è importante notare che, in particolare come risultato delle Agende 21 e 2030, i livelli di istruzione nel mondo stanno diminuendo. Attraverso gli standard educativi e l'educazione in inglese chiamata “Common Core Education” la popolazione viene manipolata dalla più tenera età in modo da diventare acritica, per accettare tutto e rimanere passiva.
Obiettivo 5: Attraverso l'uguaglianza di genere, mettere in grado tutte le donne e le ragazze di ottenere pari opportunità e autodeterminazione.
Al contrario, si constata che le forme naturali e tradizionali di famiglia e di vita vengono dissolte, le donne vengono usate come manodopera a basso costo e i bambini vengono educati dallo stato. Anche noi ci stiamo avvicinando da decenni all'obiettivo di una società asessuata.
Mentre il femminismo viene promosso, tutte le caratteristiche maschili vengono represse. Attraverso la promozione dell'ideologia transgender, il numero di operazioni di cambio di sesso tra i giovani è aumentato drammaticamente, permettendo in definitiva allo stato di controllare la riproduzione.
Obiettivo 6: Assicurare la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e dei servizi igienici per tutti.
Tuttavia, si constata che il 90% dell'acqua del mondo è consumata dall'industria delle materie prime, che è controllata dalle multinazionali, e allo stesso tempo, la privatizzazione dell'approvvigionamento idrico è fortemente promossa in tutto il mondo. Oggi, un certo numero di multinazionali dominano i mercati mondiali dell'acqua, rendendo l'acqua sempre più un bene di lusso, e allo stesso tempo impedendo qualsiasi autosufficienza e indipendenza per la popolazione.
Obiettivo 7: Garantire a tutti un accesso affidabile all'energia economica, sostenibile e al passo coi tempi
Di fatto però in Germania, per esempio, l'espansione delle energie rinnovabili sta portando a un massiccio aumento del prezzo dell'elettricità a spese dei consumatori.
Obiettivo 8: Promuovere una crescita economica duratura e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Tuttavia, si osserva che grazie alla globalizzazione le multinazionali stanno sempre più dettando le condizioni di lavoro, sfruttando spietatamente le persone e, allo stesso tempo, rilevando o distruggendo le imprese più piccole su larga scala. Per esempio, le cinque più grandi società di internet hanno rilevato da sole 436 società per un valore di 131 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni. Come risultato sono rimaste solo una manciata di aziende.
Obiettivo 9: Costruire infrastrutture resistenti, promuovere un'industrializzazione vasta e sostenibile e favorire le innovazioni.
Ma si constata che la deindustrializzazione è in corso in molti paesi, portando in alcuni casi a un aumento significativo della disoccupazione. Allo stesso tempo, molti paesi sono stati attirati da crediti di "sviluppo" che li hanno fatti sprofondare nel sovra-indebitamento pubblico, cioè nella trappola del debito. Il risultato è che le risorse, le infrastrutture e la forza lavoro del paese vengono svendute.
Obiettivo 10: Ridurre la disuguaglianza tra i paesi.
In uno studio, l'economista Valentin Lang ha esaminato le conseguenze della globalizzazione in 147 paesi tra il 1970 e il 2014 ed è giunto alla seguente sconfortante conclusione: mentre le differenze di reddito tra i paesi si stanno riducendo, le differenze di reddito all'interno della popolazione stanno aumentando. Mentre i redditi della classe superiore sono aumentati, quelli della popolazione ordinaria sono diminuiti.
Sono spesso sprofondati nella povertà, nella fame e nella mancanza di opportunità dalle multinazionali, che sono i principali beneficiari della globalizzazione. Queste aziende sfruttano senza scrupoli i paesi e la loro gente, con il risultato di aumentare la disuguaglianza che promettevano di ridurre.
Obiettivo 11: Rendere le città e gli insediamenti umani sicuri, resistenti e sostenibili.
Ma al posto di questo viene portata avanti la sorveglianza totale della popolazione in nome della sicurezza. Per esempio, sempre più paesi usano la tecnologia di riconoscimento facciale per la sorveglianza. Nei luoghi pubblici delle città, i volti delle persone vengono automaticamente scansionati ed elaborati da un algoritmo. Inoltre, leggi severe sulle armi dovrebbero portare più sicurezza. Infatti, i divieti di armi non disarmano neanche un criminale, ma piuttosto i cittadini rispettosi della legge, impedendo le rivolte popolari e garantendo solo la sicurezza degli oligarchi.
Obiettivo 12: Assicurare modelli di consumo e produzione sostenibili
Invece la riscossione di tasse punitive costringe le persone ad abbandonare tecnologie collaudate. Per esempio, a causa della tassa sul CO2 sul consumo di combustibili fossili in Germania, le nuove centrali a carbone vengono smantellate e ricostruite in altri paesi. La situazione è simile per i veicoli diesel. Inoltre, in nome del "Grande Reset", in tutti i paesi del mondo viene preparato passo dopo passo un sistema di credito sociale basato sul modello cinese. La conseguenza è che chiunque non si comporti secondo la volontà del governo può essere severamente limitato nelle sue libertà e diritti di base fino ai suoi mezzi di sussistenza, cioè l'acquisto di alimentari.
Fin qui per l'esame dei cosiddetti miglioramenti.
Conclusione:se ora confrontiamo i tanti obiettivi ben formulati con gli sviluppi effettivi, ci rendiamo conto che si tratta di un'etichettatura fraudolenta.
È interessante notare che il simbolo dell'Agenda 2030 è lo stesso del Grande Reset previsto dal WEF. Ma non ci si può aspettare alcun miglioramento in questa situazione globale da un'élite autoproclamata come il World Economic Forum.
Al contrario, il loro Nuovo Ordine Mondiale non è, in parole povere, altro che l'auto-arricchimento di alcuni oligarchi finanziari a spese della collettività. Ecco perché abbiamo assolutamente bisogno di una nuova leadership mondiale, consapevole della collettività, che prenda forma dal popolo.
Ogni miglioramento desiderato della situazione mondiale è quindi il compito comune di una popolazione ben informata, che deve anche essere preparata ad assumersi personalmente la responsabilità.
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