Sviluppato da un team multidisciplinare della Queen’s Faculty of Engineering and Applied Science, il prototipo montato su zaino rimuove l’energia durante una fase specifica del ciclo del passo, migliorando l’efficienza della camminata.
Il team ha dimostrato, per la prima volta, che la rimozione di energia può aumentare l’efficienza della camminata che è un progresso significativo nel campo dello sviluppo dell’esoscheletro perché offre il potenziale per cambiare il modo in cui si affronta l’assistenza alla deambulazione.
A differenza delle tecnologie di esoscheletro esistenti che aggiungono energia o la trasferiscono da una fase del ciclo del passo a un’altra, questo nuovo dispositivo aiuta gli utenti rimuovendo l’energia che aiuta i muscoli del ginocchio durante un momento critico, chiamato fase di oscillazione terminale. Oltre ad assistere l’utente, il dispositivo è in grado di raccogliere energia meccanica da un’andatura naturale e convertirla in energia elettrica utilizzabile riducendo anche il consumo di energia metabolica dell’utente. Questa elettricità può essere utilizzata per alimentare il sistema di controllo del dispositivo e altri dispositivi portatili, che potrebbe essere particolarmente utile per le persone che viaggiano a piedi in località remote, consentendo loro di caricare telefoni cellulari o dispositivi GPS.
L’approccio interdisciplinare del team includeva elementi di biomeccanica del cammino, fisiologia, interazioni uomo-macchina e innovazione del design. Gran parte di questa ricerca è stata condotta nel Centro di ricerca sulla mobilità umana, una struttura del Queen’s/Kingston Health Sciences Center dotata di una tecnologia di analisi dell’andatura di livello mondiale.
Il team prevede che la tecnologia, che pesa poco più di mezzo chilo, consentirà agli escursionisti di percorrere lunghe distanze o aiuterà gli infermieri a essere meno stanchi dopo un lungo turno di lavoro.