Pro Vita & Famiglia: «Fuori le associazioni LGBT dalle scuole italiane, primato educativo spetta ai genitori»
Educazione #sessuale, #identità di #genere, informazioni sui percorsi di affermazione di genere e addirittura accesso all’ #aborto, ma anche informazioni sui rapporti sessuali non protetti, orientamento sessuale ed #educazione al “piacere”, il tutto in un “percorso educativo che copra tutti i gradi delle scuole”. Sono alcune delle richieste shock contenute nel #manifesto #politico della manifestazione “Scuola Libera Tutt3”, indetta da #arcigay e Tocca a Noi per oggi, 25 settembre, in varie piazze italiane per manifestare contro la Mozione anti-gender nelle scuole del deputato della Lega Rossano Sasso, a cui va la nostra solidarietà per gli attacchi ricevuti.
La stessa Arcigay, nel manifesto, confessa quanto denunciamo da anni, ovvero l’ingresso massiccio delle #associazioni #lgbtqia+ nelle #scuole #italiane “con la realizzazione di interventi specifici” e l’incontro quotidiano con docenti e studenti. La mozione contro il gender nelle scuole, quindi, è un segnale di civiltà e buon senso, che va nella direzione della tutela di bambini e #adolescenti e della libertà educativa delle famiglie, costantemente messi in pericolo dall’Agenda LGBTQ.
Pensiamo ai progetti gender che indottrinano i giovani alla fluidità sessuale e all’illegale Carriera Alias, che rischia di inculcare nella mente dei ragazzi la falsa convinzione che si possa davvero “nascere nel corpo sbagliato”, ricorrendo alla #transizione sociale e chirurgica con conseguenze spesso anche irreversibili.
Basta associazioni LGBTQ nelle scuole italiane, basta indottrinare i giovani», scrive Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
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