Movimento LGBT
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3 d

Il presidente del parlamento georgiano firma una legge che vieta la propaganda LGBT*
Il #presidente del parlamento #georgiano Shalva #papuashvili ha firmato un pacchetto di leggi contro la #propaganda #lgbt* dopo che il presidente Salome Zurabishvili si è rifiutata di farlo e lo ha restituito al parlamento senza commenti.

Papuashvili ha definito il presidente “il leader nominale di un’opposizione senza radici e senza dignità”.

Il presidente del parlamento ha inoltre affermato di non essere d’accordo con le #critiche dei partner #occidentali che hanno sottolineato la “violazione dei diritti umani”. Papuashvili ha sottolineato che “i georgiani non hanno mai avuto paura delle valutazioni degli altri”. Ha anche ricordato che il 17 maggio circa un milione di persone sono scese nelle strade di Tbilisi a #sostegno della #legge contro la propaganda LGBT*.

Il Parlamento georgiano ha approvato il 17 settembre la lettura finale del disegno di legge che vieta la propaganda LGBT*. Ora la promozione della #perversione #sessuale in Georgia è diventata #punibile. Un veto presidenziale non ha importanza perché il "Sogno georgiano" al potere ha abbastanza voti in parlamento per annullarlo.
https://eadaily.com/ru/news/20....24/10/03/spiker-parl

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4 d

Consegnate a Roma Tre oltre 35.000 firme contro “laboratorio per bambini trans”.
#pro_vita & #famiglia onlus ha consegnato all’Università di #roma_tre - tramite mail PEC - le oltre 35.000 #firme che hanno raccolto per dire no al “Laboratorio per bambini trans”.

"Chiediamo al #rettore Massimiliano Fiorucci di pubblicare i #documenti e i verbali prodotti dal #comitato #etico che ha dato il suo ok all’iniziativa. Cittadini e famiglie hanno il diritto di sapere su quali basi, argomenti e presunte evidenze scientifiche il Comitato ha detto sì a questo #laboratorio, che tra l’altro per stessa ammissione del Rettore vuole essere una “ricerca esplorare territori di confine, lungo i quali non sono consolidate #conoscenze adeguate”, dunque un esperimento condotto coinvolgendo anche i #bambini che vanno dai 5 ai 14 anni, con la netta impronta #ideologica #lgbtqia+ dei suoi promotori, Michela Mariotto e Maric Martin Lorusso, direttamente collegati all’associazione “GenderLens”, un gruppo di attivisti politici impegnati per il riconoscimento dell’identità di #genere fluida, “creativa” e “trans” dei bambini fin da piccolissimi."

"E’ gravissimo che il Rettore e il Comitato Etico si siano rifiutati di annullare l’evento e anzi l’abbiano difeso a spada tratta, nonostante i numerosi appelli e l’interessamento anche del Ministro dell’Università Anna Maria Bernini, che ha chiesto approfondimenti e verifiche. Università e scuole non possono essere campo #politico e ideologico per promuovere l’Agenda Lgbtqia+, come spesso vediamo con l’adozione della carriera alias, dei bagni neutri, di progetti #gender, con finanziamenti a iniziative di associazioni arcobaleno e con finte ricerche scientifiche. Ecco perché chiediamo ai ministri Valditara e Bernini azioni concrete per eliminare l’ideologia gender in tutte le sue forme dalle #scuole e dalle #università ».
https://www.provitaefamiglia.i....t/blog/consegnate-a-

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Deriva gender senza limiti. Ora ci si può auto-percepire come un animale, succede in una scuola
Il Daily Mail ha riportato nei giorni scorsi il caso di un #bambino che in una scuola scozzese ha dichiarato di identificarsi in un lupo. Quello che sembrerebbe uno scherzo o un’invenzione fantasiosa di una mente infantile, è in realtà un fenomeno che sta prendendo sempre più piede, con altri casi documentati di bambini che si identificano in uccelli, volpi, serpenti, ma anche draghi e dinosauri. La chiamano, udite udite, “disforia di specie”, che purtroppo rischia di essere assecondata anche dai #docenti, come nel caso del bambino scozzese.

Nonostante sembri una notizia surreale, queste follie sono diventate realtà, e non è così strano considerando che nelle #scuole, ormai da diversi anni, si convincono i bambini che sono liberi di #identificarsi in qualcosa di #diverso da ciò che effettivamente sono. E la situazione continua a peggiorare e nulla vieta che queste derive ideologiche e questi veri e propri “plagi” della mente dei bambini possano presto arrivare anche in #italia.

Nel nostro Paese, infatti, abbiamo già sentito parlare della Carriera Alias, un #progetto messo in atto in alcune scuole superiori che permetterebbe agli studenti di identificarsi in un #genere diverso dal proprio e di cambiare il proprio nome all’interno delle mura scolastiche: una vera e propria #transizione #sociale, fondata sulla semplice dichiarazione di un #adolescente che sta affrontando un momento delicato e complesso del suo percorso di crescita, spesso senza che i #genitori ne vengano messi a #conoscenza.

Ma sono anche tanti i progetti messi in atto nelle scuole italiane, il più delle volte rivolti ai più piccoli, condotti da sedicenti “esperti” che – nelle scuole di ogni ordine e grado – affrontano i temi dell’identificazione di genere, della differenza tra il #sesso #biologico e il genere in cui ci si riconosce e del superamento degli stereotipi di genere. L’obiettivo, lo sappiamo fin troppo bene, è infatti quello di convincere i bambini che anche se sono nati maschi possono essere femmine o viceversa, semplicemente sulla base della loro mera volontà.

Viene dunque naturale chiedersi, alla luce di tutto ciò, quanto tempo potrà mai passare prima che da queste derive si passi alle altre che già si stanno #sperimentando, appunto, in Scozia. Quanto tempo passerà, dunque, prima che un bambino di una scuola italiano deciderà – e verrà accontentato – di sentirsi un elefante o un koala o una volpe o chissà quale altre diavoleria?

Il punto centrale del problema, però, è a monte. E’ la diffusa cultura della fluidità sessuale e dell’indifferentismo sessuale, che viene letteralmente inculcata nella mente dei più giovani e le conseguenze sono, appunto, queste.

Come se non bastasse, inoltre, chi dovrebbe stare dalla parte di bambini e genitori non fa altro che remare contro, anzi, propagandare proprio tutta questa follia. Stiamo parlano dell’Unione Europea, che dovrebbe prendere atto di questa emergenza e cercare di arginarla, invece sembra che il suo scopo sia proprio l’opposto. Solo due anni fa il Consiglio d’Europa ha chiesto agli Stati di rimuovere gli ostacoli burocratici previsti per la transizione di genere dei minori, mentre nel 2020 è stata approvata la #lgbtq+ Equality Strategy 2020-2025, che mira nel corso di 5 anni a combattere le #discriminazioni che ancora esistono nel territorio europeo nei confronti di persone appartenenti alla comunità LGBT. Molto più recenti, invece, sono i casi del progetto “Dragtivism Jr.” per indottrinare i bambini a diventare veri e propri attivisti gender e Drag Queen e tanti altri progetti Lgbtqia+ #finanziati con centinaia di migliaia di euro.

Ciò che viene interpretato come discriminazione in questi contesti però, è di fatto la volontà di gestire questioni così delicate nel modo più corretto possibile: una persona adulta fa le sue scelte e si assume le sue responsabilità, ma bambini e ragazzini hanno bisogno di essere aiutati, non assecondati. Ricercare le cause di una scelta di questo tipo e provare ad affrontarle con l’ausilio di un’assistenza psicologica adeguata non significa porre degli ostacoli alla #libertà di auto-identificarsi del ragazzo, ma significa prevenire un enorme rimpianto futuro per una decisione spesso irreversibile come quella della transizione #ormonale e #chirurgica, che non deve essere presa in modo leggero e superficiale.

Per questo occorre impedire il progredire di questa ideologia, che è deleteria soprattutto per i bambini che nelle scuole vengono bombardati di informazioni che li confondono terribilmente, arrivando al punto di convincerli che se vogliono essere lupi sono liberi di esserlo e di esprimersi come tali.
https://www.provitaefamiglia.i....t/blog/deriva-gender

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Pro Vita & Famiglia: «Fuori le associazioni LGBT dalle scuole italiane, primato educativo spetta ai genitori»
Educazione #sessuale, #identità di #genere, informazioni sui percorsi di affermazione di genere e addirittura accesso all’ #aborto, ma anche informazioni sui rapporti sessuali non protetti, orientamento sessuale ed #educazione al “piacere”, il tutto in un “percorso educativo che copra tutti i gradi delle scuole”. Sono alcune delle richieste shock contenute nel #manifesto #politico della manifestazione “Scuola Libera Tutt3”, indetta da #arcigay e Tocca a Noi per oggi, 25 settembre, in varie piazze italiane per manifestare contro la Mozione anti-gender nelle scuole del deputato della Lega Rossano Sasso, a cui va la nostra solidarietà per gli attacchi ricevuti.

La stessa Arcigay, nel manifesto, confessa quanto denunciamo da anni, ovvero l’ingresso massiccio delle #associazioni #lgbtqia+ nelle #scuole #italiane “con la realizzazione di interventi specifici” e l’incontro quotidiano con docenti e studenti. La mozione contro il gender nelle scuole, quindi, è un segnale di civiltà e buon senso, che va nella direzione della tutela di bambini e #adolescenti e della libertà educativa delle famiglie, costantemente messi in pericolo dall’Agenda LGBTQ.

Pensiamo ai progetti gender che indottrinano i giovani alla fluidità sessuale e all’illegale Carriera Alias, che rischia di inculcare nella mente dei ragazzi la falsa convinzione che si possa davvero “nascere nel corpo sbagliato”, ricorrendo alla #transizione sociale e chirurgica con conseguenze spesso anche irreversibili.

Basta associazioni LGBTQ nelle scuole italiane, basta indottrinare i giovani», scrive Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
https://www.provitaefamiglia.i....t/blog/cs-arcigay-pi

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Laboratorio per bambini trans all'Università Roma Tre:
«Siamo allibiti dalle parole usate dal Rettore dell’ #università di #roma Tre, Massimiliano #fiorucci, per difendere il “laboratorio per bambini trans” promosso da attivisti #politici delle associazioni #lgbtqia+ con l’approvazione del Comitato Etico dell’Ateneo. Secondo Fiorucci, il laboratorio deve proseguire perché “la #ricerca è chiamata a esplorare territori di confine, lungo i quali non sono consolidate conoscenze adeguate; ciò costituisce - continua il Rettore - un preliminare necessario alla formulazione di ogni tesi e di ogni #giudizio”.

In altre parole, il Rettore di Roma Tre sta ammettendo che l’iniziativa in questione è una vera e propria forma di #sperimentazione al di fuori di un contesto scientifico condiviso, ma dimentica che le “cavie” in questione sono #bambini dai 5 anni, e che il #progetto investe direttamente la loro #identità #sessuale, tanto che gli ideatori hanno usato l’aberrante espressione di “bambini #trans ” nella stessa locandina del #laboratorio.

Le dichiarazioni del Rettore sono tanto più sconcertanti considerando che Fiorucci è stato fino a due anni fa Presidente Nazionale della Società Italiana di Pedagogia, di cui oggi è ancora consigliere nel Direttivo: proprio da lui ci saremmo aspettati maggior giudizio, prudenza e scientificità su un progetto di matrice #ideologica che pretende di affibbiare a bambini e bambine etichette politiche totalmente inadeguate alla loro crescita e alla loro formazione.

Pertanto continuiamo a chiedere all’Università di Roma Tre l’immediata sospensione del laboratorio e al Ministro dell’Università Anna Maria Bernini di approfondire nel dettaglio se il progetto in questione è coerente con i requisiti del bando a cui si riferisce, apprezzando le interrogazioni già formalizzate in tal senso da parlamentari come Gasparri, Rampelli, Mennuni e Sasso».

Così Antonio Brandi, presidente di #pro_vita & #famiglia onlus, in merito alla nota stampa diramata dall’Università Roma Tre sul laboratorio per “bambini trans” dai 5 ai 14 anni promosso da una ricercatrice di Scienze della Formazione della stessa Università e approvato dalla Commissione Etica dell’Ateneo.
https://www.provitaefamiglia.i....t/blog/cs-universita

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