Sciopero automotive, settore in picchiata: l’indotto fa tremare l’industria toscana
Michele De Palma, segretario nazionale Fiom, venerdì 11 sarà alla Dumarey, ex Continental, a Pisa. Sarà lì insieme al collega regionale Daniele Calosi per illustrare ai #lavoratori i motivi dello s#ciopero.
Lo sciopero: L’obiettivo è che dalla #toscana partano almeno 1.000 lavoratori del settore automotive per lo sciopero organizzato per il 18 ottobre a #roma, in piazza del Popolo.
Solo la Fiom conta di far partire almeno 10 autobus. Crisi dell’ #automotive, del resto, significa anche #crisi di una grossa fetta dell’ #industria toscana con un indotto che coinvolge 7.000 lavoratori. «In Toscana – dice De Palma – oltre alla Gkn c’è una situazione sempre più difficile per la componentistica e per la #camperistica ».
«I lavoratori dell’industria e dei servizi dell’automotive – aggiunge – sono a #rischio per responsabilità precise a Bruxelles, Roma e negli head quarter delle multinazionali. Nessuno di loro sa cosa significa vivere del proprio salario perché vivono di rendita. In Italia sono più di 15 anni che la produzione di auto crolla e scatena un effetto domino su tutta la #componentistica. Ad essere colpito è tutto il lavoro. Ieri la dichiarazione di #licenziamenti alla Gkn, domani chiudono i concessionari».
«Serve fermare i licenziamenti, le delocalizzazioni, avere un piano #europeo e del nostro paese della #transizione #ecologica dell’automotive garantendo l’occupazione. È scandaloso che ci siano uomini che chiudono non pagando i lavoratori e uno Stato che impedisce a quei lavoratori di dare un futuro nuovo all’industria come a Campi. Ogni volta che chiude una fabbrica l’effetto è di una bomba su tutto il territorio. Per questo il 18 sarà uno sciopero con una manifestazione a Roma che diventa di popolo. Incrociamo le braccia e ci alziamo in piedi per la dignità».
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