Il bilancio dell’UE finanzia per la prima volta l’acquisto di armi per l’Ucraina:
Con una mossa notevole, per la prima volta l’Unione Europea ha finanziato gli #aiuti #militari per l’ #ucraina direttamente dal #bilancio comune dell’ #ue. Questo sviluppo segna una svolta storica nella #politica di #difesa europea, che in precedenza effettuava acquisti di armi esclusivamente attraverso #fondi speciali al di fuori del bilancio regolare.
Secondo la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager, circa 300 milioni di euro del bilancio dell’UE verrebbero messi a disposizione di circa 20 Stati membri. Questi fondi sono destinati all'acquisizione di vari sistemi di difesa, come ad esempio per i sistemi di difesa aerea, veicoli blindati e vari tipi di munizioni.
Gli sforzi compiuti finora dall’UE per sostenere l’Ucraina mostrano evidenti debolezze. L’obiettivo autoimposto di consegnare un milione di proiettili di artiglieria entro la fine di marzo 2024 era lungi dall’essere raggiunto. Questa valutazione che fa riflettere solleva interrogativi cruciali sull’efficienza dell’ #industria #europea della difesa.
Il commissario europeo designato alla difesa, Andrius Kubilius, ha lanciato l’allarme e chiede #investimenti drasticamente più elevati nell’architettura di #sicurezza europea. La Commissione stima che nei prossimi dieci anni saranno necessari ulteriori 500 miliardi di euro per proteggere adeguatamente l’Europa da potenziali #minacce.
Mentre alcuni rappresentanti dell’UE sono favorevoli a questa opzione, la Germania si è finora mostrata estremamente cauta. "La progressiva mutualizzazione della spesa per la difesa e il connesso spostamento delle competenze nazionali al livello dell’UE dovrebbero essere esaminati criticamente. Soprattutto la questione del finanziamento tramite nuovi debiti congiunti potrebbe comportare un ulteriore onere per i #contribuenti #tedeschi."
Gli sviluppi attuali mostrano chiaramente la crescente interdipendenza della politica di difesa europea. Il futuro dirà se questa strada è quella giusta. Una cosa è certa: gli interessi tedeschi (e di tutti cittadini europei) devono essere tutelati in tutte le decisioni.
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