Il direttore di #libero è stato ospite della rassegna “Gli Incontri del Principe”, al Grand Hotel Principe di #piemonte di #viareggio, e si è espresso così sull’argomento: “A me piace l’idea che Zaki si senta un uomo libero e che, dal suo punto di vista, non debba ringraziare qualcuno.
Ma non capisco perché un uomo libero non debba essere anche riconoscente, la riconoscenza non è inconciliabile con l’essere libero. Quando era nel carcere egiziano non si poneva il problema di chiedere aiuto al governo #italiano. Quando aveva bisogno, il governo italiano era importante, ora che non ne ha bisogno, gli fa un po’ schifo. Per me è semplicemente un parac*lo, lo paragono a Aboubakar Soumahoro”.
“I casi La #russa e #santanchè – continua #sallusti – non minano la credibilità del governo perché sono questioni che riguardano la vita privata. Non hanno a che fare con la politica. Nel caso Santanchè, non penso che un avviso di garanzia debba comportare le dimissioni. Spesso l’avviso di garanzia è stato usato per scopi politici ed è giusto non cadere nel trabocchetto. Se sarà rinviata a giudizio si porrà un problema #politico”. L’ultimo tema toccato da Sallusti è quello dell’eredità politica di Silvio #berlusconi: “Marina Berlusconi ha sempre sostenuto di non volere il ruolo di guida di Forza Italia e forse non è nelle sue corde. Fino a ieri avrei detto neppure Pier Silvio Berlusconi.
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