Richiesta di dimissioni di Papa Francesco: Un gruppo di 17 #studiosi e #attivisti ha rilasciato una lunga dichiarazione chiedendo a #papa #francesco di #dimettersi o che gli venga chiesto formalmente di dimettersi dal Collegio cardinalizio.
Affermando che Francesco ha “causato una crisi senza precedenti nella #chiesa #cattolica” con le sue parole e le sue azioni, i 17 firmatari hanno attestato che il Papa ha “fatto un grande danno alla Chiesa e al mondo intero” da quando ha assunto il soglio pontificio nel marzo 2013. La dichiarazione completa è riportata di seguito, con un PDF scaricabile qui:
drive.google.com/file/d/1u1p7_d3tgspmrFz7ZaVCxCmgo-4Icwc_/view
In un #comunicato diffuso alla fine del 2 maggio, i firmatari hanno affermato che “i membri della gerarchia della Chiesa hanno il dovere di agire per evitare che Francesco causi ulteriori #danni”. Hanno aggiunto: "Chiediamo quindi a Papa Francesco di dimettersi dall’ufficio papale e di pentirsi e fare #penitenza per le sue azioni. Se non lo farà, chiediamo ai #cardinali e ai #vescovi della Chiesa cattolica di chiedere a Papa Francesco di dimettersi dalla carica di papa."
Se alla fine ciò non dovesse accadere, i firmatari hanno invitato cardinali e vescovi a dichiarare che Francesco ha in qualche modo perso il #papato: "Se rifiuta di dimettersi o abiura le eresie che ha sostenuto, chiediamo che dichiarino che ha perso l'ufficio papale."
I firmatari attribuiscono la suddetta “crisi senza precedenti” a due cose:
- Papa Francesco ha commesso atti criminali gravemente lesivi della Chiesa e dei singoli credenti.
- Ha dimostrato di rifiutare la #fede cattolica e ha lavorato per distruggere la fede di altri cattolici.
I firmatari e le loro accuse:
I diciassette firmatari comprendono un misto di accademici, attivisti in vari ambiti della vita ecclesiale e un sacerdote:
- Rev. Linus F. Clovis, Ph. D., MSc, JCL, STB
- Yves Daoudal: caporedattore di Reconquête e vicepresidente del Centro Charlier
- Dániel Fülep: Teologo, Ungheria
- Maria Guarini: Editore, Chiesa e post concilio
- Michael Kakooza, Ph. D.: Gestione strategica, Africa orientale
- Thaddeus J. Kozinski, Ph. D.: Professore di Filosofia, Memoria College
- Peter A. Kwasniewski, Ph.D.
- John RT Lamont, DPil
- John Rist, Ph. D.: Professore di studi classici e di filosofia e teologia paleocristiana (in pensione)
- Dr Cesar Felix Sánchez Martínez: Professore di Filosofia, Universidad Nacional de San Agustin, Perù
- Wolfram Schrems, Mag. teolo., Mag. phil.
- Peter Stephan, Dott. phil. habil: Professore di Teoria dell'Architettura e Storia dell'Arte, Università di Scienze Applicate, Potsdam
- Anna Silvas, Ph. D.: Specialista in Padri greci, UNE, Australia (in pensione)
- John-Henry Westen, MA: Fondatore ed editore, LifeSiteNews
- Michael Wiitala, Ph. D.: Professore Associato di Filosofia, Cleveland State University
- Elizabeth F. Yore, Esq.: Fondatrice, Yore Children
- John Zmirak, Ph. D.: Redattore senior, The Stream
La lunga dichiarazione presenta una sintesi delle sue interazioni e dei suoi rapporti con una serie di figure di alto profilo nella Chiesa, come i cardinali Godfried Danneels, Reinhard Marx, Theodore McCarrick, Wilton Gregory e Víctor Manuel Fernández. L'ampio elenco di persone presentato dai firmatari, affermano, fa parte del "tradizionale di protezione degli autori di #abusi #sessuali" di Francesco che "esemplifica il suo carattere e il suo modus operandi".
I firmatari accusano Francesco di aver commesso “crimini diversi dall’eresia”, attestando che le azioni elencate sono “crimini perché violano il diritto canonico, la legge degli stati temporali, la legge naturale, la #legge divina positiva, o qualche combinazione di leggi di queste diverse sistemi giuridici”.
Elencano anche una serie di altre azioni compiute da Francesco durante il suo pontificato, come il suo accordo segreto con la Cina, la restrizione della Messa tradizionale e l'approvazione delle benedizioni per le coppie dello stesso sesso, attestando inoltre che Francesco “ha pubblicamente e pertinacemente contraddiceva una serie di insegnamenti centrali della fede cattolica”.
Tuttavia, i firmatari non hanno attribuito tutta la colpa a Francesco, affermando che egli è “il prodotto di una crisi più ampia della Chiesa”. Fornendo un profilo storico dello sviluppo del modernismo, i firmatari hanno scritto che “durante il complesso evento del Concilio #vaticano II, i neomodernisti hanno raggiunto una notevole influenza”.
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