Un gruppo di ricercatori del French National Center for Scientific Research (CNRS), della Pontifical Catholic University of Ecuador e dell'Università di Puerto Rico ha scoperto un antichissimo sistema di centri urbani nella valle di Upano, in Ecuador: si tratta della prima e più grande forma di urbanismo documentata fino a questo momento nella regione. Questa città immensa, nascosta dalla vegetazione lussureggiante, la cui scoperta cambia la storia delle persone che hanno popolato l'Amazzonia.
Un tempo gli archeologi credevano che l’antica foresta amazzonica fosse un luogo inospitale, scarsamente popolato da bande di cacciatori-raccoglitori. Ma i resti di enormi terrapieni, piramidi e strade dalla Bolivia al Brasile scoperti negli ultimi vent’anni hanno dimostrato in modo conclusivo che l’Amazzonia ospitava società grandi e complesse molto prima dell’arrivo dei colonizzatori europei.
Ora, ci sono prove che un’altra società umana, la più antica di sempre, ha lasciato il segno nella regione: una fitta rete di città interconnesse, ora nascosta sotto la foresta nella valle Upano dell’Ecuador, è stata rivelata dalla tecnologia di mappatura laser chiamata lidar. Gli insediamenti hanno almeno 2500 anni, più di 1000 anni più di qualsiasi altra società amazzonica complessa conosciuta.
Le caratteristiche di questi sistemi urbani ricordano quelli scoperti nell'America centrale e risalenti all'epoca dei Maya. Per individuarli, gli scienziati hanno utilizzato un sistema di mappatura e rilevamento denominato "Lidar", che permette di individuare strutture, piazze, sentieri e strade, con oltre 6000 piattaforme di origine antropica e drenaggi fluviali all'interno dell'area di rilevamento, che copriva circa 300 chilometri quadrati. Sono stati inoltre identificati almeno 15 siti di insediamenti distinti di varie dimensioni basati su gruppi di formazioni urbani.
Le città sono intervallate da campi agricoli rettangolari e circondate da terrazze collinari dove le persone piantavano colture, tra cui mais, manioca e patate dolci rinvenute negli scavi passati. Strade larghe e diritte collegavano le città tra loro e le strade correvano tra le case e i quartieri all'interno di ogni insediamento. "Stiamo parlando di urbanistica", afferma il coautore Fernando Mejía, archeologo della Pontificia Università Cattolica dell'Ecuador.
Secondo le analisi, le costruzioni e l'occupazione delle piattaforme e delle strade risale al periodo tra il 500 a.C. e il 300-600 d.C. Gli scienziati ritengono che il complesso fu abitato da gruppi delle culture Kilamope e successivamente Upano.
Sebbene i ricercatori non sappiano ancora quante persone vivessero nella valle dell'Upano, gli insediamenti erano grandi: l'area centrale di Kilamope, ad esempio, copre un'area paragonabile per dimensioni all'altopiano di Giza costellato di piramidi in Egitto o al viale principale di Teotihuacan in Messico. Secondo gli autori, l'entità della modificazione del paesaggio di Upano rivaleggia con quella delle “città giardino” dei Maya classici. E quanto scoperto finora “è solo la punta dell'iceberg” di quanto si potrebbe trovare nell'Amazzonia ecuadoriana, spiega Mejía.
La rete di strade che collega i siti Upano fa pensare che esistessero tutti contemporaneamente. I dettagli di ciascuna cultura, tuttavia, stanno ancora emergendo. Sia nella Valle Upano che in Llanos de Mojos le persone erano agricoltori che costruivano strade, canali e grandi edifici civili o cerimoniali. Ma "stiamo appena iniziando a capire come funzionavano queste città", compreso quante persone vivevano in esse, con chi commerciavano e come erano governate, dice Jaimes Betancourt, che studia Llanos de Mojos.