Secondo una ricerca commissionata dall’associazione per la protezione ambientale Transport & Environment (T&E), il gruppo dei cinque principali Stati membri dell’UE spende 42 miliardi di euro all’anno per sovvenzionare automobili ufficiali alimentate a combustibili fossili.
Al primo posto c'è l'Italia con 16 miliardi di euro, al secondo posto la Germania con 13,7 miliardi di euro, secondo una ricerca della società di consulenza Environmental Resources Management (ERM). Francia e Polonia stanziano rispettivamente 6,5 miliardi e 6,1 miliardi di euro all’anno e la Spagna è in fondo alla lista dei “grandi” con “solo” 100 milioni di euro di sussidi.
Circa 15 miliardi di euro in quattro paesi vanno a sovvenzionare i veicoli utilitari sportivi (SUV). I conducenti di auto aziendali ricevono in media una detrazione fiscale di 6.800 euro all'anno, mentre l'importo può arrivare a 21.600 euro per i modelli più grandi che inquinano maggiormente l'ambiente.
In tali condizioni, la vendita di veicoli elettrici alle aziende è molto indietro rispetto alla media del mercato, ha dimostrato la ricerca.
Il divario maggiore è stato registrato in Francia, dove nella prima metà dell’anno le auto elettriche rappresentavano ben un quarto delle vendite totali, ma solo un decimo delle auto nuove immatricolate a fini commerciali.
In Germania la loro quota sul totale delle vendite è stata del 17%, nel segmento delle auto aziendali solo del 12%. In Spagna, le auto elettriche rappresentano il 6% delle vendite totali, rispetto al solo 4% del segmento business.
La Polonia costituisce un’eccezione al gruppo poiché le auto elettriche per scopi commerciali hanno rappresentato il 4,1% delle vendite, rispetto a una media dell’1,5%.
A livello UE, le auto elettriche “business” rappresentano il 12,4% delle vendite, rispetto a una media del 13,8%.
È del tutto illogico e inaccettabile che stiamo ancora investendo miliardi di soldi dei contribuenti in una tecnologia che è diametralmente opposta al programma di transizione verde della Commissione europea, ha affermato il direttore di T&E Stef Cornelis.
Le auto aziendali rappresentano circa il 60% delle vendite di auto nuove in Europa e rappresentano una sorta di ricompensa per i lavoratori, spesso accompagnata da una compensazione per le tasse sui consumi e sul consumo di carburante.
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