Industria automobilistica tedesca sempre più in difficoltà

Crisi alla Volkswagen: l'esperto automobilistico Dudenhöffer critica aspramente il ministro dell'economia verde Robert Habeck.

L’industria automobilistica tedesca si trova sempre più in difficoltà. La Volkswagen sta valutando la chiusura degli stabilimenti. Anche altri grandi produttori come Ford sono sotto pressione. L'esperto automobilistico Ferdinand Dudenhöffer attribuisce la colpa principalmente al ministro dell'economia Robert Habeck e al suo corso sulla promozione della mobilità elettrica.

Le proteste alla Volkswagen accompagnano la tornata di contrattazioni collettive:
Più di 6.000 dipendenti di dieci stabilimenti tedeschi hanno manifestato davanti all'ingresso della Volkswagen Arena. L'IG Metall ha indetto questo raduno. Manifesti con slogan come “Futuro invece di tagli netti” dominavano il quadro. Sono stati annunciati anche possibili scioperi di avvertimento. I partecipanti hanno chiarito di voler lottare per la preservazione di tutti i luoghi. La situazione alla Volkswagen è un esempio di quanto sia tesa l’intero settore.

Dudenhöffer critica la politica dei sussidi:
Ferdinand Dudenhöffer vede la crisi dell'industria automobilistica come un sintomo di una politica fallita. In un’intervista a “n-tv” ha spiegato: “La trasformazione verso la mobilità elettrica non è fallita a Wolfsburg, è fallita in Germania. È fallito a causa del ministro Habeck”. Sottolinea che i sussidi per le auto elettriche sono stati improvvisamente cancellati, cosa che ha messo in difficoltà i produttori. "Chi ha guidato il carro nella merda dovrebbe cercarsi a Berlino."

Dudenhöffer chiede anche un ripensamento della contrattazione collettiva. Ritiene insostenibili le precedenti proposte della IG Metall. Sostiene riduzioni sostenibili dei costi invece di compromessi a breve termine. Secondo lui il modello attuale rinvia semplicemente i problemi finanziari al futuro.

I problemi alla Ford non sono sorprendenti:
Anche la Ford è colpita dalla crisi. Nella sede di Colonia andranno persi 2.900 posti di lavoro. Dudenhöffer non è molto sorpreso. "Ford è nei guai da due decenni", spiega. Il comitato aziendale e i politici si sono lasciati illusioni per troppo tempo. Il ridimensionamento dell’azienda in Europa era prevedibile. Ma questa strategia non porta salvezza a lungo termine.

Le dichiarazioni critiche dell'esperto fanno luce sulla situazione dell'industria automobilistica tedesca. In considerazione della concorrenza globale e degli sconvolgimenti tecnologici, chiede una linea chiara per garantire posti di lavoro e innovazioni in Germania.

Guardando al futuro:
L’industria automobilistica è a un punto di svolta. Senza riforme coerenti vi è il rischio di ulteriori perdite di capacità produttiva. Per Dudenhöffer, la chiave sta in un riallineamento strategico, che richiede sia sostegno politico che lungimiranza imprenditoriale. Solo attraverso soluzioni a lungo termine la Germania potrà mantenere la sua posizione nell’industria automobilistica globale.
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samantha

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