Uno dei panel della riunione annuale del World Economic Forum (WEF) della scorsa settimana, intitolato "Empowering People with Digital Public Infrastructure", ha visto la partecipazione del CEO di Avathon Pervinder Johar, che ha fornito una visione di un futuro cupo di sorveglianza "ottimizzata" e onnipresente.
Johar, ovviamente, non la metterebbe proprio in questi termini. Avathon, che produce tecnologia AI, inclusa quella di sorveglianza, ritiene che nei prossimi cinque o dieci anni non ci sarà più bisogno di ID digitale, poiché il riconoscimento facciale "e altre cose" saranno integrate nelle "città intelligenti".
Il panel era dedicato all'infrastruttura pubblica digitale (DPI), un termine di moda utilizzato dai sostenitori dell'ID digitale come l'ONU, l'UE, il WEF e Bill Gates,e Johar ha affermato che le parti finanziarie e identitarie dell'ID digitale "convergeranno" per produrre il risultato da lui previsto.
Ciò suggerisce che la popolazione sarà sotto sorveglianza costante e identificata in ogni momento.Johar ha altre "buone notizie": Avathon realizza quella che definisce una piattaforma di intelligenza artificiale industriale, un sistema di sorveglianza che il CEO ha condiviso essere stato implementato nella Round Rock High School in Texas, "per la sicurezza dei bambini".
"Utilizza l'infrastruttura di telecamere esistente in una scuola per rilevare in modo proattivo qualsiasi cosa, da un'arma a una porta aperta, un accesso non autorizzato o persino un incendio".
Un altro membro del panel, Hoda Al Khzaimi, Vice Prorettore Associato per la Traduzione della Ricerca e l'Imprenditorialità presso la New York University di Abu Dhabi Hoda Al Khzaimi, ha parlato anche del collegamento tra il DPI e le "città intelligenti".
“Le infrastrutture pubbliche digitali sono nate perché i governi vogliono assicurarsi di fornire servizi senza interruzioni nell’ascesa delle città intelligenti”, ha affermato Al Khzaimi, suggerendo allo stesso tempo in modo efficace che "l'applicazione ottimale del DPI" sta spingendo l'ID digitale sui cittadini.
Al Khzaimi ha anche affrontato la questione dei dati DPI. "Ciò che è positivo è che se questi dati forniti dall'infrastruttura DPI sono aperti e in molti tipi di scenari, hai mercati aperti per questi dati, gli utenti stessi possono dare una spinta ai governi e possono dare una spinta ai fornitori di questi servizi e dire loro cosa vogliono e cosa non vogliono e controllare le tendenze su come distribuire e costruire soluzioni", ha affermato.
Al Khzaimi ha anche elogiato la partnership pubblico-privata sul DPI. E pur riconoscendo il potenziale di abuso("non si vuole sottoporre i cittadini ad analisi di massa se non vogliono avere questa infrastruttura di analisi di massa") si è rapidamente contraddetta dicendo che ci sono casi in cui ciò dovrebbe essere fatto, come per "analizzare i dati sulla popolazione per le epidemie sanitarie".
Il co-fondatore e CEO di Kapital, Rene Saul, ha parlato del passaporto digitale del Messico (che utilizza la verifica dell'identità biometrica alle frontiere, cosa che Saul non ha menzionato), di cui è titolare, come un esempio positivo di identità digitale.
Dopotutto, gli ha fatto risparmiare 35 minuti.
"Sono arrivato in Europa per la prima volta e ho visto il cartello con altri tre paesi che avevano il passaporto elettronico. Quindi, ho risparmiato 35 minuti solo per entrare in Europa quando mi ci è voluta un'ora. Quindi, questo è uno dei buoni esempi, e questo, e un altro buon esempio di questa tecnologia è che ha aperto i nostri confini", ha detto Saul.
Anche Know Your Customer (KYC) è stato menzionato come utile nello sviluppo di servizi digitali come quelli utilizzati dalle banche. KYC stesso è una forma invasiva di verifica dell'identità digitale che incorpora scansioni di documenti e verifica dell'identità biometrica.
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