I ricercatori coreani affermano di aver ideato un robot in grado di autodistruggersi e di non lasciare traccia se non una pozzanghera oleosa.
Lavorando con robot morbidi – dispositivi composti da materiali flessibili che possono muoversi, guarire e crescere come organismi viventi – i ricercatori hanno trascorso due anni a sviluppare materiali abbastanza resistenti da supportare un robot perfettamente funzionante ma in grado di disintegrarsi quando interagiscono sostanze autonome.
Loro studio fornisce una strategia semplice ma innovativa per progettare il ciclo di vita che imita la robotica morbida che può essere applicata per ridurre gli sprechi di robotica morbida, esplorare aree pericolose e garantire la sicurezza dell’hardware con piattaforme di materiali distruttivi su richiesta.
I ricercatori hanno applicato alla resina siliconica una sostanza che rilascia ioni fluoruro quando esposta alla luce UV. Quando gli operatori attivano i LED UV integrati per iniziare a riscaldare la sostanza, il robot inizia a disintegrarsi. Si decomporrebbe in meno di due ore, lasciando dietro di sé solo un liquido oleoso.
Tale capacità potrebbe garantire che i dati sensibili a bordo dei robot utilizzati nelle missioni di sorveglianza, ricognizione e trasporto non siano esposti al nemico o ad altre fonti non autorizzate. Tali robot potrebbero anche essere utilizzati in missioni di ricerca in luoghi pericolosi o aree pericolose per l’ambiente dove il recupero si rivela impossibile o sarebbe troppo costoso.